Berlino - Il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, conta su un rapido avvio dei negoziati per l'uscita del Regno Unito dall'Ue, dopo il referendum nel quale questa opzione e' stata la più votata. "Una situazione incertezza di anni" non è l'interesse di nessuna delle due parti, ha detto parlando alla Zdf. L'Ue negozierà ora "seriamente" con il Regno Unito, che in futuro sarà trattato come "un Paese terzo".
Inoltre il socialdemocratico tedesco, Martin Schulz considera improbabile un contagio nell'Unione europea dopo la vittoria dei 'Leave' in Gran Bretagna. "Non ci sara' la catena di reazioni celebrata ovunque dagli euroscettici", dice. "Non penso che altri paesi saranno incoraggiati a lasciare". Il presidente avrà comunque un colloquio con il cancelliere Angela Merkel, per evitare una "reaziopne a catena".
"Non voglio dare la colpa a qualcuno, ma dobbiamo rispettare la volonta' sovrana del Regno Unito". Lo ha detto Martin Schulz commentando l'esito del referendum britannico a Sky TG24 HDs. "E' un paese che ha sempre oscillato sul fatto di appartenenza, adesso hanno deciso a favore dell'uscita, ed escono dal mercato unico piu' grande del mondo - ha proseguito -. Non e' un referendum deciso dagli europei ma dal governo britannico, dai conservatori britannici. Non mi assumo la responsabilita' ma ci sono dei messaggi di insoddisfazione, preoccupazione, nel Regno Unito, che si verificano anche in altri Paesi. Di questo scollamento tra istituzioni e fiducia dei cittadini bisogna tenerne conto, per quanto riguarda l'ingiustizia della distribuzione di ricchezza e la disoccupazione giovanile basti pensare alle cifre delle analisi del referendum: piu' del 70% della fascia d'eta' tra i 18 e i 25 anni ha votato a favore, questo significa che i giovani non dovranno essere esclusi dallo sviluppo europeo e mi sento rassicurato da questo voto perche' oggi insieme siamo piu' forti e questa e' un'opinione che condividono i giovani".
"Sono molto deluso e triste, e' una prospettiva triste da ambo le parti, ma e' una decisione del Regno Unito quella di lasciare" ha affermato. (AGI)