Non chiedere mai scusa, interrompere bruscamente un collega, occupare molto spazio fisico. Dietrofront sui comportamenti da tenere in ufficio: se una donna vuole avere successo nel mondo degli affari dominato dagli uomini, deve seguire questi tre consigli alla lettera. Lo assicura la Royal Academy of Dramatic Art (Rada), la più famosa scuola di arte drammatica del Regno Unito, che ha organizzato un corso di un’intera giornata per insegnare alle giovani ragazze che puntano a una brillante carriera nella City di Londra come sbaragliare la concorrenza maschile.
Il prezzo per aumentare le chance? 730 euro
Il prezzo per aumentare le chance di successo è di 625 sterline (730 euro). Il corso è a tutti gli effetti una lunga lezione sull’interpretazione del personaggio, che va ben oltre i vecchi consigli sul look. Alla Rada si lavora sul tono della voce, sulla respirazione e sulla postura perché, competenze a parte, il segreto del successo è anche nella recitazione. Gli esperti della Rada raccomandano, inoltre, di non giocare con i capelli o con i gioielli: è un segnale di insicurezza.
Un ambiente gerarchico e sessista
“Molte donne che muovono i loro passi nei settori della consulenza, finanza e legge, vengono catapultate in un ambiente fortemente gerarchico e sessista. Una novità rispetto all’università dove uomini e donne vengono trattati allo stesso modo ”, spiega Liz Barber, direttrice di Rada in Business, il settore dell’Accademia specializzato in corsi utili nel mondo del lavoro. Le giovani donne “arrivano loro con un bagaglio di competenze, ma nessuno ha insegnato loro come porsi nel modo giusto. Noi lo facciamo, rafforzando il loro profilo”.
Combattere il divario di salario
E non è solo una questione di postura e voce, durante il corso vengono simulati diversi scenari comuni per insegnare alle studentesse a difendersi dai commenti sessisti e a chiedere un aumento. Uno studio pubblicato di recente ha denunciato un gap di salario del 31% tra le donne e gli uomini che lavorano nella City. Un dato nettamente superiore alla media britannica del 10%. Quanto all’Italia, secondo l’ultimo rapporto dello scorso marzo dell'Osservatorio JobPricing di Repubblica, il divario di remunerazione è del 10,9%, mentre tra i laureati sale al 35,3%.