Batteri fluorescenti e laser, le nuove 'armi' contro le mine inesplose
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Batteri fluorescenti e laser, le nuove 'armi' contro le mine inesplose

Batteri fluorescenti e laser, le nuove 'armi' contro le mine inesplose

di Cecilia Scaldaferri
 Sminatore, mina, soldato, onu
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Nel mondo ci sono 100 milioni di mine inesplose

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Secondo i dati dell’International Campaign to Ban Landimines si stima ci sono 100 milioni di mine sparse in 70 Paesi nel mondo, triste eredità di conflitti passati, che hanno già provocato 500mila feriti, con 15-20mila persone in più che si vanno ad aggiungere al triste bilancio ogni anno. I metodi per identificarle e bonificare l'area - un lavoro lento e pericoloso - sono rimasti di fatto invariati negli ultimi 75 anni.

Su cosa si basa il metodo israeliano

La ricerca israeliana si basa sul fatto che gli esplosivi contenuti nelle mine rilasciano minuscole quantità di vapore, di fronte al quale alcuni organismi reagiscono. Da qui l'idea di usare dei batteri, circondati da perline polimeriche, che emettono un bagliore in presenza di questo vapore, in modo da individuare le mine tramite sistemi laser che potrebbero anche essere montati su veicoli, droni inclusi. Al momento, il sistema è stato testato sul terreno a una velocità di 18 centimetri al secondo, un tasso che i ricercatori del professor Shimshon Belkin vorrebbero aumentare.

Da migliorare la velocità di scansione e le dimensioni dell'attrezzatura


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