"Ciao a tutti dalla Corte di Tver. Un giorno saremo noi a giudicare loro (ma lo faremo onestamente)". E' il tweet di Alexej Navalny, il blogger dissidente, che si è scattato un selfie nell'aula del tribunale regionale di Tver dopo che ieri era stato fermato e incriminato dopo la dura repressione scattata in Russia contro le manifestazioni anti-corruzione. L’attivista era stato caricato su una camionetta della polizia tra le urla della folla.
Всем привет из Тверского суда. Настанет время, когда и мы будем их судить (только уже честно) pic.twitter.com/zs6ueJMM8o
— Alexey Navalny (@navalny) 27 marzo 2017
Ieri oltre 700 persone erano state fermate nel corso della protesta organizzata a Mosca dall'oppositore russo, candidato alle presidenziali, Alexei Navalny che sul suo profilo Twitter si era detto "fiero di coloro che sono venuti oggi per le strade. Siete le persone migliori del Paese e la speranza della Russia per un futuro migliore" e "le molte persone arrestate oggi sono la reazione comprensibile di ladri che hanno tentato così di proteggersi. Ma non possono essere arrestate tutte le persone che sono contro la corruzione. Siamo milioni".
Горжусь теми, кто вышел сегодня на улицы. Вы - лучшие люди страны и надежда России на нормальное будущее.
— Alexey Navalny (@navalny) 26 marzo 2017
Chi è Alexej Navalny
Avvocato e blogger, guidato da posizioni nazionaliste, il 38enne Alexei Navalny è diventato popolare dopo aver indagato sulla corruzione dell'élite putiniana e ha guadagnato sostenitori soprattutto durante le manifestazioni di piazza del 2011. Da quel momento ha dovuto affrontare numerosi problemi giudiziari. Condannato per appropriazione indebita a cinque anni, è stato rilasciato dopo un giorno ma con il divieto totale di comunicare con l'esterno. E' rimasto in carcere il fratello con le stesse accuse, "ostaggio del regime", come lo ha definito.