I medici avevano detto ai genitori di Karen che non ce l’avrebbe fatta. Il 22 marzo dell’anno scorso era talmente vicina a uno dei due kamikaze dell’aeroporto di Bruxelles che il suo corpo atletico è saltato per aria, le sue profondissime ferite le hanno fatto perdere litri di sangue, il suo cuore si è fermato diverse volte, moltissime delle sue ossa si sono fratturate e ha dovuto subire 20 operazioni chirurgiche. Ma la trentunenne insegnante di yoga era allenatissima, in piena forma, ed è sopravvissuta.
L'accusa in un video-shock: "Sono stata abbandonata"
Ora dice di non essere sicura che sia stato meglio così. Un anno dopo le bombe di Bruxelles, Karen è ancora in ospedale, non può fare nulla senza assistenza e non è passato un solo giorno senza che piangesse per il dolore e la disperazione. Solo ora, a pochi giorni dal primo anniversario della strage che ha provocato 32 vittime e oltre 300 feriti all’aeroporto e nella metropolitana di Bruxelles, la giovane belga ha accettato di concedere la sua testimonianza in un video scioccante, in cui accusa le autorità statali e quelle dell’aeroporto di averla abbandonata.