Otto media francesi, tra cui Le Monde, collaboreranno con Facebook per "ridurre la presenza di false informazioni sulla rete sociale" e creare una sorta di super-algoritmo anti-bufale. "Nel concreto - riporta il quotidiano di Parigi sul suo sito web - il progetto consta nel dispiegare prossimamente in Francia un dispositivo simile a quello che è stato messo a punto a dicembre negli Stati Uniti con la partecipazione di cinque media (Abc News, Ap, FactCheck.org, Politifact e Snopes) e che deve prossimamente essere lanciato in Germania con la redazione di Correctiv. In Francia, oltre a Le Monde, i media partner sono l'Agenzia France-Press, Bfm-Tv, France Televisions, France Medias Monde, L'Express, Liberation e 20 Minutes. Dopo la Francia, Facebook progetta di perseguirne lo sviluppo in altri paesi".
Huit médias français s’allient à Facebook contre les « fake news » https://t.co/RxAETnUWbX
— Pixels (@pixelsfr) 6 febbraio 2017
Il dispositivo, spiega il quotidiano, permetterà agli utenti, grazie a una nuova categoria di segnalazione, di far rilevare una notizia sospettata di essere falsa. I link segnalati finiscono raccolti in un portale cui hanno accesso i media partner, che possono verificare le informazioni. Se due media stabiliscono che il contenuto è falso, la notizia apparirà agli utenti con un segnalino rosso menzionando che i fact-checker ne contestano la veridicità. Una finestra di allerta si aprirà anche quando gli utenti condivideranno il link e l'operazione avrà effetto sull'algoritmo che programma la diffusione dei contenuti.
Facebook "addestra" l'algoritmo a riconoscere le fake news
Lo scorso 31 gennaio Facebook ha comunicato in un blogpost ufficiale le nuove modifiche apportate all’algoritmo allo scopo di “identificare e premiare i contenuti autentici” e continuare così nella lotta alle fake news. Come si legge su La Stampa, per ottenere questi risultati, Facebook utilizzerà un ampio campione di pagine note per diffondere notizie sensazionalistiche o false, addestrando l’algoritmo a riconoscerne le caratteristiche peculiari e a penalizzare le fanpage che diffondono contenuti di questo tipo. Con l'accordo stipulato con i media francesi, questo "addestramento" diventa ben più efficace e, come spiega l direttore di Le Monde, Jerome Fenoglio, "per la prima volta, sarà possibile intervenire su un algoritmo quando il contenuto pone un problema editoriale. E' proprio questo elemento che ci ha convinti". Nella battaglia alle fake news, Facebook ha anche deciso di riservare un’attenzione sempre maggiore agli eventi e ai post che stanno ottenendo successo improvviso, cercando di identificarli e valorizzarli attraverso un algoritmo predittivo che analizzerà in tempo reale il numero di like, commenti e condivisioni che i post stanno generando, allo scopo di mostrare in cima al newsfeed degli utenti quelli di maggior successo, aumentandone tempestivamente la visibilità.
Immigrato siriano porta Facebook in tribunale in Germania
In Germania, intanto, un rifugiato siriano ha portato Facebook in tribunale per mettere fine al dilagare di fake news sul terrorismo e sull’immigrazione contenenti una sua foto. Come riporta Il Foglio, Anas Modamani, fuggito dalla guerra civile siriana nel 2015 e rifugiatosi in Germania, è diventato famoso quando scattò un selfie con Angela Merkel durante una visita della cancelliera tedesca al centro di accoglienza degli immigrati di Berlino. Quella foto in breve tempo ha fatto il giro del mondo e il selfie con la Merkel del ventenne, che oggi vive e lavora in Germania, viene spesso usata su Facebook da chi vuole attaccare gli immigrati.
Fake news producers hijacked a selfie of Anas Modamani and Angela Merkel, repeatedly using Modamani's name and l... https://t.co/yJhA0TpG2P
— Thus Spake (@thus_spake) 6 febbraio 2017
Accade anche, sempre più spesso, che intorno a quella foto si costruiscano delle storie false che sostengono che Modanani sia un finto rifugiato, e che dopo essersi scattato una foto con la Merkel abbia partecipato ad alcuni dei recenti attacchi terroristici che hanno sconvolto l’Europa (una fake news sugli attacchi di Bruxelles condiviso più di 500 volte era corredato dalla sua foto con la dicitura “selfie con un terrorista”).