Sono 3.144 i chilometri che separano le due coste del continente nordamericano, dall'Atlantico al Pacifico, passando per Texas, New Mexico, Arizona fino alla California. Lungo il confine meridionale degli Stati Uniti con il Messico, Donald Trump vuole costruire un muro che blocchi l'immigrazione clandestina e tenga al sicuro l'America dalle minacce esterne. E' stata tra le sue prime promesse elettorali, e tra le sue prime gaffe, quando assicurò che avrebbe tenuto lontano i clandestini, definendoli "criminali, trafficanti e stupratori".
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Un'impresa titanica di cui, a forza di parlarne, si è perso il senso e la misura. Per recuperarli, Josh Begley dell'Intercept ha creato un video, "Buona fortuna con il muro". Sei minuti e 39 secondi per spiegare, al di là delle parole, cosa significhi coprire una distanza simile. Ma soprattutto per passare dall'astrattezza della parola 'muro', alla concretezza della georgrafia.
Best of Luck with the Wall from Josh Begley on Vimeo.
Utilizzando coordinate geografiche, insieme ai dati raccolti e mappati del tratto di barriera già esistente (650 miglia, poco più di un migliaio di km), il giornalista ha messo insieme 200mila immagini. E ha costruito un video che percorre tutti i 3.144 km, un viaggio che in auto richiederebbe 34 ore no-stop riassunto in 6 minuti e mezzo. Si 'vola' letteralmente sopra valli, deserti, fiumi, laghi, monti: quello che solitamente è un semplice tratto scuro su una mappa, prende forma e consistenza.
"Il confine meridionale è uno spazio ridotto quasi completamente a metafora, non è nemmeno geografia. Una delle mie intenzioni con questo film è di insistere sulla geografia", ha spiegato Bingley. Con un auspicio: "focalizzando l'attenzione sul paesaggio fisico, spero che ci si renda conto dell'enormità di tutto questo e magari si immagini cosa voglia dire fare di quel terreno un soggetto politico".
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