Erbil. - Sono gia' almeno 68.500 le persone costrette a lasciare le loro case a Mosul dall'inizio, cinque settimane fa, dell'offensiva dei governativi iracheni e dei peshmerga curdi per strappare la citta' allo Stato Islamico. Lo denuncia in un comunicato l'Ocha, l'Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari, avvertendo che il ritmo di crescita nel numero degli sfollati e' aumentato ulteriormente negli ultimi giorni, a causa dei combattimenti che hanno ormai raggiunto aree ad alta densita' di popolazione. Soltanto quattro giorni fa se ne contavano oltre diecimila in meno; anche se per il momento si resta ancora molto al di sotto delle previsioni iniziali della stessa Onu, che prevedevano nel complesso fino a duecentomila persone in fuga. A determinare un flusso in uscita inferiore alle aspettative ha contribuito d'altronde lo stesso governo iracheno, invitando i residenti a non allontanarsi poiche' direttrici di marcia relativamente sicure non ne esistono piu', e al contempo a evitare di attraversare la linea del fronte, opzione troppo pericolosa.