di Francesca Venturi e Davide Sarsini Novak
Matteo Renzi all'attacco a Bruxelles sulla manovra e sulla politica estera: il premier, reduce dalla visita a Washington in cui ha riscosso un pesante 'endorsement' dal presidente americano, Barack Obama, è arrivato al vertice Ue deciso a togliersi più di un sassolino dalle scarpe. Così alla cena dei leader dei Ventotto ha chiesto e ottenuto (con l'appoggio di Spagna, Grecia, Austria e Cipro) che nel comunicato finale non si minacciassero espressamente nuove sanzioni alla Russia per i bombardamenti ad Aleppo. L'intervento ha riscosso l'indiretto plauso di Mosca, che attraverso una portavoce ha spiegato all'Agi che così "l'Unione ha evitato un suicidio". Poi, in un'intervista telefonica a Rtl, Renzi ha avvertito che la manovra non si cambia perchè è stata fatta per i cittadini e non per "le tecnocrazie di Bruxelles". Un modo per giocare d'anticipo sulle osservazioni della Commissione che potrebbe chiedere meno misure di bilanco in deficit e qualche precauzione in più per evitare che il debito pubblico salga per il decimo ano consecutivo nel 2017. Un altro strappo con il 'bon ton' comunitario è arrivato con un durissimo attacco alla risoluzione Unesco su Gerusalemme est che ha fatto infuriare Israele, definita "incomprensibile e sbagliata". L'avvertimento che l'Italia (che si era astenuta) è pronta a rompere l'unità europea su questo. Insomma, a tre mesi dall'inizio della presidenza del G8 che coinciderà con il seggio non permanente nel Consiglio di sicurezza dell'Onu, l'Italia si mostra pronta a rompere gli schemi nella politica economica e internazionale, pur di affermare la propria visione.
"LA MANOVRA NON SI CAMBIA"
Renzi ha assicurato che la manovra non sarà modificata, al di là delle possibili osservazioni dell'Ue, perchè è stata fatta per i cittadini e non per "le tecnocrazie di Bruxelles". "Non ne abbiamo parlato però il tema non cambia assolutamente", ha dichiarato il premier in collegamento telefonico da Bruxelles in una pausa dei lavori del Consiglio Ue, "potranno scrivere, come si fa sempre, una lettera per chiedere maggiori spiegazioni". "La legge di Bilancio non si cambia: se l'Ue avra' da fare osservazioni le ascolteremo ma questa manovra ha il deficit più basso degli ultimi 10 anni", ha aggiunto, "stiamo facendo sforzi e vogliamo dare un segnale ai cittadini, non alle tecnocrazie di Bruxelles". In precedenza Renzi aveva sottolineato che è "molto importante" che nel testo delle conclusioni del vertice i dica esplicitamente, su proposta italiana, "che si deve riconoscere lo sforzo che viene fatto in particolar modo da quei governi che stanno subendo di più l'immigrazione: mi pare che sia un bel passo in avanti". Parlando nella notte al termine di quella che ha definito "una lunga giornata", ha detto di avere incontrato il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, durante il vertice e che "sicuramente domani avremo altre occasioni di appuntamento, ma non è previsto un bilaterale". Nel capitolo delle conclusioni dedicato all'immigrazione lungo la rotta del Mediterraneo centrale, si legge che il Consiglio europeo "riconosce il contributo significativo, anche di natura finanziaria, fatto dai Paesi in prima linea negli ultimi anni". I costi sostenuti per fronteggiare l'emergenza migranti sono, insieme a quelli per il terremmoto di agosto nel centro Italia, le voci per le quali il nostro Paese chiede di derogare agli impegni in materia di bilancio. La manovra varata dal governo meno di una settimana fa ha sollevato qualche perplessità a Bruxelles e non è escluso che lunedì prossimo l'Italia possa vedersi recapitare il primo avvertimento della Commissione
VIA RIFERIMENTO A SANZIONI A SOGGETTI CHE APPOGGIANO ASSAD
UNESCO E ISRAELE
Una decisione "incomprensibile e sbagliata". Per questo il presidente del Consiglio Matteo Renzi spiega di aver "chiesto di intervenire" dopo la risoluzione Unesco su Israele. "Non si può continuare con queste mozioni - afferma il presidente del Consiglio, durante la diretta radiofonica a Rtl 102,5 - una volta all'Onu, una volta all'Unesco, finalizzate ad attaccare Israele". "Se c'è bisogno di rompere su questo l'unità europea, si rompe", avverte Renzi. "Sostenere - chiarisce - che Gerusalemme e l'ebraismo non hanno una relazione è incomprensibile, inaccettabile e sbagliato, come sostenere che al sole c'è il buio". Dunque, afferma il presidente del Consiglio, "ho chiesto ai diplomatici di prendere posizione. Se uno ha qualcosa da dire su Israele la dica ma è inaccettabile che si dicano cose come questa, che sono un errore". Il presidente del Consiglio ha precisato: "Ho chiesto al ministro degli Esteri di vederci subito, al mio ritorno a Roma" (l'Italia si è astenuta dal voto). Il 19 ottobre l'’organizzazione Onu per l’Educazione, la scienza e la cultura ha adottato la risoluzione sulla conservazione del patrimonio culturale e religioso a Gerusalemme Est.
La risoluzione Unesco e l'astensione dell'Italia
La risoluzione nega qualsiasi legame tra il Monte del Tempio di Gerusalemme e l’ebraismo, limitandosi a considerare un luogo di culto musulmano la moschea di al-Aqsa. Dopo la risoluzione, Israele ha deciso di sospendere la cooperazione con l'agenzia Onu: "presume un sostegno immediato al terrorismo islamista", è stata a caldo l'accusa mossa dal ministro israeliano dell'Istruzione, Naftali Bennett, che ha interrotto ogni legame con l'Unesco. (AGI)