Washington - Fervono i preparativi alla Casa Bianca per l'ultima 'State dinner' che questa sera Barack Obama e la first lady Michelle offriranno con i massimi onori a Matteo Renzi, alla moglie Agnese Landini e alla delegazione di eccellenze italiane. Ai tavoli, con tovaglie damascate, piatti dipinti a mano e posate dorate, siederanno anche le punte di diamante "made in Italy" che Renzi ha voluto portare con sè: i registi premio Oscar Roberto Benigni e Paolo Sorrentino, la campionessa paralimpica Bebe Vio, il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone, lo stilista Giorgio Armani, la sindaca di Lampedusa Giusi Nicolini, la curatrice del dipartimento Architettura e Design del Moma (Museum of Modern Art) Paola Antonelli, la direttrice generale del Cern (Consiglio europeo per la ricerca nucleare) Fabiola Gianotti.
Il menù del ricevimento - a base di agnolotti di patate dolci con burro e salvia, insalata di zucca, braciole di manzo con colatura di rafano e friarielli, dolci mignon con decorazioni autunnali - è stato scelto dalla first lady, Michelle Obama, e alcuni degli ingredienti provengono direttamente dall'orto della Casa Bianca.
Da Bastianich alla Casa Bianca, Batali chef della cena Renzi-Obama
Una cena "scintillante", come scrive il Washington Post, con la quale il presidente uscente americano vuole suggellare la fiducia al premier italiano, come rimarcato anche ieri dal portavoce della Casa Bianca Josh Earnest che ha definito Renzi "un partner importante". La sua determinazione nel voler "sfidare lo status quo e guardare al futuro lo hanno reso una delle voci piu' importanti d'Europa", aveva già dichiarato Obama ricevendo Renzi alla Casa Bianca per la prima volta, il 17 aprile 2015. "L'austerità uccide la crescita", ha osservato il presidente Usa in un'intervista a Repubblica rilasciata alla vigilia dell'incontro odierno con Renzi che ha appena presentato una Legge di Bilancio espansiva. Promuovendo le riforme del governo italiano, Obama ha dunque sottolineato la necessità di uno sforzo condiviso per fronteggiare la crisi dei migranti e dei rifugiati che vede l'Italia in prima fila e che non può gravare solo su poche nazioni.
Al suo arrivo in Usa, il premier Matteo Renzi è stato accolto con tutti gli onori: tappeto rosso, rullo di tamburi e inni nazionali.
La tre giorni americana del premier, ospite alla Blair House - dove il governo americano accoglie solo delegazioni straniere di particolare riguardo - ha preso il via ieri sera con un cena privata nella residenza dell'ambasciatore italiano negli Stati Uniti, Armando Varricchio. Proseguirà questa mattina alla Casa Bianca per la bilaterale con Obama, la conferenza stampa congiunta e poi un pranzo al dipartimento di Stato Usa, offerto dal vice presidente Joe Biden e dal segretario di Stato John Kerry. Culminerà questa sera con lo "state dinner", curato dallo stellato chef italoamericano Mario Batali e allietato dalla performance della cantante Gwen Stefani.
(AGI)