(AGI) - Roma, 16 set. - "Bene i soldi donati dagli Usa ai genitori di Giovanni Lo Porto, ma non ci arrendiamo. Vogliamo la tutta la verita' sulla vicenda". Margherita Romanelli, addetto stampa dell'Ong GVC commenta cosi' la notizia rivelata da 'Repubblica' del milione di euro che gli Stati Uniti hanno pagato alla famiglia del cooperante ucciso nel 2015 in Pakistan nel corso di un raid americano con i droni. Lo Porto aveva collaborato con Gvc per anni. Il pagamento - chiarisce l'articolo - non e' stato un risarcimento ma solo una concessione a "titolo di favore": una "ex gratia", appunto, una formula che non comporta alcuna assunzione di responsabilita' giuridica. Si tratta soltanto di una "donazione in memoria del Sig. Giovanni Lo Porto. "Posso mascherare come vogliono - dice Romanelli - ma non ci sarebbe stata alcuna donazione senza una responsabilita' reale, questi soldi sono una chiara dimostrazione di risarcimento. E' un episodio significativo e dovrebbe esser messo in atto per tutte le migliaia di vittime colpite nella campagna di attacchi condotti in tutti i continenti dall'amministrazione Obama per la lotta al terrorismo". La transazione economica non chiude pero' il caso Lo Porto: "Chiediamo che venga fatta chiarezza per vie legali - sottolinea Romanelli - bisogna aprire un tavolo d'inchiesta per far luce sulla vicenda e scoprire cosa sia esattamente succeso e quali siano stati gli errori che hanno determinato la morte del loro parente". (AGI) Rm4/Gav