Bratislava - Meno di tre mesi dopo il referendum con cui i cittadini britannici hanno scelto l'uscita dall'Ue, l'Europa stenta a riprendersi dallo shock: e dopo che il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker ha parlato di "crisi esistenziale" per l'Unione, oggi a Bratislava i leader dei 27 paesi Ue senza Regno Unito provano a diffondere un messaggio di unita'. Arroccati in un castello con la vista sul Danubio, i Ventisette cercheranno di trovare l'unita' su un'agenda di rilancio del progetto europeo, cercando di sanare le profonde divergenze e definire una 'tabella di marcia' che delinei i passaggi dei prossimi mesi: i temi piu' caldi in agenda sono Brexit, immigrazione, terrorismo e necessita' di rafforzare la sicurezza comunitaria. "Paradossalmente cio' che e' successo con il Regno Unito puo' permettere di fare una riflessione molto seria sull'Europa", ha detto il premier Matteo Renzi. Di buon mattino, il presidente del Consiglio ha partecipato alla riunione preliminare dei leader socialdemocratici e ha incontrato il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, e quello del Parlamento europeo, Martin Schulz; e al termine, ha detto di avere trovare un "buon clima". ll premier si e' augurato che l'Ue si occupi meno di burocrazia e piu' delle "questioni fondamentali".
Tornando quindi a parlare del Patto di Stabilita', e' tornato a chiedere maggiore elasticita': "La stabilita' piu' importante e' quella dei nostri figli, prima ancora di quella delle varie regole". La cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha riconosciuto che l'Ue si trova in una "situazione critica", ma ha espresso la speranza che si arrivi a un accordo. "Andremo a discutere l''agenda di Bratislava' e spero si arrivi a un accordo. Siamo in una situazione critica, dobbiamo dimostrare che possiamo migliorare". Uno dei temi principali e' quello della sicurezza e il rilancio della difesa europea, dentro e fuori i confini. "E' la sfida per l'Europa", ha ricordato il presidente francese, Francois Hollande, sostenendo che "la Francia fa lo sforzo principale per la difesa europea", ma "non puo' e non vuole rimanere sola". Del resto, anche se l'uscita del Regno Unito rappresenta l'uscita di una delle maggiori potenze militari, esce anche il Paese piu' reticente ad avanzare verso un esercito comune. E Francia e Germania hanno previsto proporre a Bratislava una iniziativa comune per lanciare operazioni dell'Ue piu' facilmente e ottenere un maggior finanziamento europeo in materia di difesa. Secondo l'alto rappresentante per la politica estera Ue, Federica Mogherini, che non partecipa alla riunione, ma ha voluto inviare un messaggio, il piano dovra' essere concordato dai ministri della Difesa Ue nella riunione programmata a novembre per poi essere sottoposta ai capi di Stato e di governo al vertice di dicembre. (AGI)