Ankara - Prosegue la 'stretta' del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, all'indomani del fallito golpe. Le autorità turche hanno emesso mandati d'arresto nei confronti di 47 ex giornalisti di quello che era il più diffuso quotidiano nazionale, Zaman, con una tiratura media di 650mila copie.
A marzo il quotidiano è finito in amministrazione controllata con l'accusa di fare propaganda terroristica e un paio di mesi piu' tardi, a maggio, e' stato chiuso. Ora, nell'ambito delle 'pulizie di promavera' dopo il fallito golpe, i mandati d'arresto che riguardano "dirigenti e membri del personale di Zaman, tra cui anche giornalisti", ha riferito un funzionario. La fonte ha definito il giornale "il portavoce dei media favorevoli" a Fetullah Gulen, il magnate e ideologo islamico che dal 1999 si è autoesiliato in Usa e che è accusato da Ankara di essere l'ispiratore del tentato colpo di Stato, il 15 luglio scorso.
Chiusi anche molti media: 3 agenzie di stampa, 16 televisioni, 23 radio, 45 giornali, 15 riviste e 29 case editrici. Secondo la Cnn turca, tra i media chiusi ci sarebbero l'agenzia di stampa Cihan, la tv curda IMC, oltre al quotidiano Zaman anche l'altra testata di opposizione Taraf.
Il Governo turco ha licenziato "con disonore" 149 generali: 87 dell'Esercito, 30 dell'Aeronautica e 32 della Marina. L'accusa e' quella di complicita' con il tentato colpo di Stato del 15 luglio. Licenziati anche 1.099 ufficiali e 436 sottufficiali. (AGI)