Roma - L'Alto commisariato dell'Onu per i rifugiati teme che siano fino a 700 i migranti morti nel Mediterraneo nell'ultima settimana durante la traversata partita dalle coste libiche. "La situazione e' caotica, non possiamo essere sicuri dei numeri, ma temiamo che fino a 700 migranti siano annegati questa settimana in tre naufragi", uno dei quali, secondo il racconto di testimoni sopravvissuti, avrebbe causato la morte di 500 persone", ha detto un portavoce, Federico Fossi.
Ieri, a Pozzallo, su mandato della Procura di Ragusa, la polizia ha arrestato il presunto scafista sudanese su cui grava anche l'accusa di avere provocato la morte di oltre 400 migranti (almeno una quarantina i bambini di cui si sarebbero perse le tracce).
Scafista tagliò la cima di traino del barcone che affondò: 400 morti tra cui 40 bimbi
Oggi a Pozzallo sono state fermate su disposizione della Procura iblea, altre tre persone: il presunto scafista di un barchino con 20 migranti, un ghanese 21enne, e due presunti scafisti di un gommone con circa 140 migranti, un 16enne della Guinea e un nigeriano 29enne.
Mattarella, ingenuo pensare che soluzione sia deviare i flussi
La presidente della Camera, Laura Boldrini, ha lanciato un duro atto d'accusa per la strage di migranti nel Mediterraneo. "I naufragi ormai non si contano piu', cosi' come i morti in mare", ha dichiarato nel suo intervento all'assemblea parlamentare dell'Unione per il Mediterraneo, "abbiamo perso il conto. Non si riesce a capire quante persone abbiano perso la vita negli ultimi tre giorni: c'e' chi dice 600, chi 700, chi 1000. Mille persone in tre giorni! Non ci dobbiamo rassegnare, come se fosse un fait accompli! Non e' qualcosa con cui dobbiamo convivere. Mille persone in tre giorni, e tutto va avanti come se nulla fosse. Questo non e' accettabile!". "Non dobbiamo stancarci di trovare soluzioni. - ha aggiunto - E' per questo che noi abbiamo un mandato: per trovare le soluzioni".
Per Boldrini "l'Europa dovrebbe comprendere che e' il tempo di un grande piano strategico per il Mediterraneo e l'Africa, un grande piano che s'ispiri al piano Marshall". "E non lo dico per generosita'", ha aggiunto, "non lo dico perche' sto inseguendo un'utopia, ma perche' questo e' nell'interesse comune. Perche' se noi europei non investiremo nella stabilita' dei Paesi che s'affacciano sul Mediterraneo, anche noi verremo destabilizzati". (AGI)
(AGI)