Il Cairo - L'inquirente capo della stazione di polizia cairota di Shubra el Kheima, Mohammed Sarhan, aveva i documenti del ricercatore italiano Giulio Regeni, torturato e ucciso lo scorso gennaio in Egitto, prima che questi finissero nell'appartamento della sorella di Tarek Saad, il capo della gang sgominata il 24 marzo scorso e accusata dalla polizia della morte del giovane. Lo ha rivelato ad "Agenzia Nova" una fonte vicina alle indagini in condizioni di anonimato. Sarhan, secondo la fonte, cerco' di convincere il marito della sorella di Tarek Saad ad ammettere pubblicamente che i documenti gli erano stati consegnati dal capobanda in persona.
L'uomo, di nome Gamal, si sarebbe tuttavia opposto alla richiesta del funzionario di polizia e sarebbe stato allora arrestato. Sia Gamal sia sua moglie Rasha si trovano attualmente in custodia cautelare. L'attribuzione dell'omicidio di Giulio Regeni alla gang di Tarek Saad, considerata dal Cairo specializzata nel rapimento di stranieri, non ha mai convinto gli inquirenti italiani, ne' le autorita' di Roma. (AGI)