L'Aja - Italia e India devono collaborare, anche dinanzi alla Corte Suprema indiana, per definire le modalita' di rimpatrio di Salvatore Girone, in modo da dare consistenza alle considerazioni di umanita' che rendono necessario il suo rimpatrio . E' questo un altro dei passaggi contenuti nell'ordinanza diffusa dal Tribunale arbitrale internazionale dell'Aja pubblica oggi, sul caso maro'. Girone deve rientrare in Italia in attesa della conclusione del procedimento arbitrale presso il tribunale dell'Aja. Il tribunale riconosce che il maro' debba rientrare "per motivi umanitari", cosi' come richiesto dal governo italiano.
Le condizioni di rientro in Italia di Salvatore Girone dovranno essere convalidate dalla Corte Suprema indiana, sotto la cui "autorita'" il maro' rimarra' durante la permanenza in Italia. E' un altro dei passaggi dell'ordinanza del tribunale. Nella stessa ordinanza si invitano India e Italia a collaborare dinanzi alla Corte Suprema stessa per definire le condizioni del rimpatrio. Il tribunale arbitrale conferma l'obbligo per l'Italia di rimandare in India il fuciliere di Marina Girone nel caso in cui il Tribunale riconosca all'India la giurisdizione in ordine all'incidente della Enrica Lexie. Il tribunale invita infine India e Italia e riferire entro tre mesi alla corte dell'Aja e a fornire aggiornamenti sugli sviluppi e autorizza il presidente del tribunale a chiedere informazioni in prima persona qualora non sia rispettato il termine dei tre mesi.
Felici per il rientro di Salvatore Girone, confermiamo la nostra amicizia e la nostra volontà di collaborazione con l’India
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 2 maggio 2016
Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni confida che il procedimento arbitrale sul caso marò al tribunale dell'Aja affiderà a un tribunale italiano il giudizio. "L'arbitrato ci darà ragione", ha detto in un'intervista a Repubblica. "Faremo valere le nostre ragioni nella fase di merito" ed "essendo ottime ragioni confido che verranno riconosciute". "Abbiamo lavorato con la piena intesa del Parlamento, per affidare la soluzione del caso al Tribunale Internazionale e rispetteremo le sue decisioni", aggiunge il ministro. Intanto con l'ordinanza resa pubblica lunedì "viene riconosciuta la nostra richiesta preliminare:Girone trascorrerà in Italia il periodo dell'arbitrato. Le diplomazie italiana e indiana si stanno già mettendo al lavoro per concordare le modalità del suo rientro e farle validare dalla Corte Suprema" indiana. Gentiloni sottolinea con soddisfazione che "c'è stata grande solidarietà europea" e - aggiunge - "grande determinazione e professionalità da parte della Farnesina, del team legale e dell'intero governo".
La vedova del pescatore ucciso cambia idea "stiano in Italia"- Dopo l'annuncio che Salvatore Girone potrà attendere in Italia la conclusione dell'arbitrato del Tribunale dell'Aja sul 'caso maro', la vedova di uno dei pescatori indiani rimasti uccisi al largo delle coste del Kerala fa sentire le sua voce per dire che i due maro' devono poter stare in Itala. La vedova di Valentine Jelarine, Dora, aggiunge anche di non volere piu' il processo e la sentenza in India: "Abbiamo gia' visto il peggio. E abbiamo anche ricevuto il sostegno di cosi' tante persone e ne siamo riconoscenti. Non insisto perche' i due militari siano processati e condannati. Lasciate che tornino in Italia", ha detto Dora.
Valentine Jelarine rimase ucciso insieme a Ajesh Pinku il 15 febbario 2012 al largo delle coste del Kerala, in India sud-occidentale, nelle acque in cui si trovava la petroliera italiana Enrica Lexie, con a bordo l'equipaggio e i maro' del Reggimento San Marco che avevano il compito di proteggere l'imbarcazione dell'assalto dei pirati. (AGI)