Roma - Dalla Germania, alla Francia, Airbnb, il sito che permette di affittare un appartamento o una camera direttamente da privati, e' alle strette. Dal primo maggio e' in vigore a Berlino il divieto di offrire intere abitazioni e attraverso il sito si possono affittare solo stanze, mentre Oltralpe e' stato approvato in Senato un emendamento che rende obbligatorio registrare gli ospiti nei comuni con piu' di 200mila abitanti. La decisione di Parigi "e' un passo indietro nella promessa di fare della Francia una terra di economia collaborativa, come si era impegnato il governo", ha sottolineato Airbnb in una dichiarazione alla Afp, "il provvedimento non avra' altro effetto se non quello di sfavorire coloro che affittano in maniera occasione, a beneficio dei professionisti".
La situazione legislativa in Europa e' assai frammentata. In Germania la disciplina varia a livello di Lander, cosi' come in Italia il turismo e' disciplinato con leggi regionali. "In Italia abbiamo avviato un dialogo proficuo con diverse amministrazioni pubbliche, come dimostrano gli accordi con Comune di Milano, Comune di Firenze e Prefettura di Roma", sottolinea Airbnb in una nota, "abbiamo pero' manifestato in diverse occasioni pubbliche a cui abbiamo partecipato insieme al ministro Dario Franceschini l'auspicio di poter disporre di un quadro normativo di riferimento certo. La bozza in discussione sulla sharing economy e' senz'altro una proposta da seguire con interesse", sottolinea Airbnb.
In occasione del Giubileo, il primo febbraio scorso, e' stato firmato un protocollo d'intesa tra Airbnb e le autorita' della capitale che impegna chi affitta la propria casa a comunicare on-line alla Questura i dati degli ospiti. Comunicare i dati "e' un obbligo per la sicurezza di chi ospita e della citta'", aveva spiegato il country manager Italia di Airbnb, Matteo Stifanelli. La collaborazione con il Comune di Milano e' stata formalizzata nel novembre 2015 e copre quattro aree: collaborazione per i grandi eventi, quali fiere ed esposizioni, realizzazione di studi e ricerche di mercato, alfabetizzazione digitale e la regolazione di aspetti economico-fiscali. Siglato nel gennaio 2016, il protocollo di intesa tra il Comune di Firenze e l'azienda prevede impegni sia sul piano dell'informazione, sia per il pagamento dell'imposta di soggiorno. (AGI)