Il Cairo - Il presidente egiziano, il maresciallo Abdel Fatah al Sisi, ha respinto l'appello di Francois Hollande al rispetto dei diritti umani, anche come "mezzo di lotta al terrorismo". Al termine di un colloquio al Cairo, al Sisi ha affermato che "i criteri europei" sul rispetto dei diritti umani non dovrebbero essere applicati in Paesi in difficolta' come l'Egitto perche', ha osservato in una conferenza stampa congiunta, "la regione in cui viviamo e' molto turbolenta". A suo dire, invece, il concetto di diritti umani dovrebbe includere "un'istruzione migliore e alloggi migliori" per la popolazione.
Nessun riferimento da parte di al Sisi al caso di Giulio Regeni e alle migliaia di persone scomparse nel nulla nel suo Paese nel nome della difesa della sicurezza dello Stato.
Hollande, che ha iniizato una visita di due giorni in Egitto con una folta delegazione di imprenditori per firmare lucrosi contratti, aveva chiesto ad Al Sisi del caso di Regeni e di quello di Eric Lang, un francese morto in circostanze controverse in un commissariato del Cairo nel 2013. "I diritti umani sono anche un mezzo di lotta al terrorismo", ha dichiarato il titolare dell'Eliseo. Per il presidente francese lottare contro il terrorismo "presuppone fermezza ma anche uno Stato, e uno Stato di diritto. E' il senso di quello che la Francia intende quando parla di diritti umani. I diritti umani non sono solo una necessità ma anche un mezzo per lottare contro il terrorismo".
La Francia e' in Occidente tra i maggiori sostenitori di al Sisi sin dal golpe con cui il 3 luglio del 2013 depose il presidente Mohamed Morsi, espressione dei Fratelli Musulmani. Intesa che si riverbera' anche in Libia dove Parigi - malgrado la formazione del governo di unita nazionale sotto egida Onu di Fayez al Serraj - appoggia l'uomo forte di Tobruk, il generale Khalifa Haftar - primo oppositore all'esecutivo di 'Tripoli' - e che ha nel Cairo il massimo sponsor.
In precedenza al-Sisi aveva ribadito la volonta' di affrontare il caso Regeni ma senza pressioni e interferenze esterne, mentre è stato smentito che vi siano sviluppi imminenti sul fronte delle indagini. "Ho già espresso, a più riprese, le mie condoglianze per la morte del giovane italiano Giulio Regeni e ho detto che siamo sempre pronti a trattare questo caso in piena trasparenza", ha dichiarato il leader egiziano, "siamo esposti a forze malvagie che cercano con tutte le loro energie di scuotere la stabilità dell'Egitto e tentano di dare un'impressione non vera su quello che succede in Egitto". (AGI)