Bruxelles - Si allarga oltre il Belgio l'inchiesta per gli attentati di Bruxelles. La polizia tedesca ha arrestato due persone sospettate di essere legate ai terroristi che si sono fatti saltare in aria martedi' scorso. E' uno sviluppo nuovo in un'inchiesta che va avanti anche in Belgio, dove nonostante il livello di allerta sia stato abbassato a 4 a 3 le perquisizioni continuano. E un nuovo sospetto - per gli attentati di Parigi dello scorso 13 novembre e quelli di Bruxelles di tre giorni fa - sarebbe stato identificato in un ventottenne siriano, Naim Al Hamed: sarebbe il quinto super ricercato di una lista stilata nei giorni scorsi dai servizi di sicurezza di alcuni Paesi europei e che comprende anche Mohamed Abrini, l'uomo piu' ricercato d'Europa, perche' implicato tanto negli attentati di parigi che di quelli a Bruxelles, amico d'infanzia di Salah Abdeslam. Al Hamed sarebbe indicato sulla foto segnaletica come "individuo molto pericoloso e probabilmente armato".
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Nella notte, un'operazione su vasta scala nell'area di Bruxelles ha portato all'arresto di 6 persone, e un nuovo fermo a Forest. A Schaerbeek, quartiere nord-orientale di Bruxelles, un'operazione ha portato all'arresto di un uomo. Considerato dagli inquirenti "un pesce grosso" di Isis in Europa, inizialmente si era sparsa la voce che potesse essere Abrini poi smentita dalla procura. Ferito alle gambe, e' anche collegato all'attentato sventato giovedì in Francia ad Argeneuil vicino Parigi, organizzato da Reda Kriket, un francese 34enne, conosceva Abdelhamid Abaaoud, la 'mente degli attentati di Parigi, morto nel blitz al covo di Saint Denis: sfuggito alla giustizia belga (era stato condannato nell'estate del 2015, nell'ambito di un'indagine legata a una filiera che reclutava jihadisti da inviare in Siria) e' stato arrestato. A casa sua ad Argenteuil, e' stato trovato una vera e propria 'santa Barbara': esplosivo TATP, kalashnikov e armi. Il TATP e' lo stesso tipo di esplosivo artigianale utilizzato negli attentati del 13 novembre allo Stade de France e a Saint Denis.
Nuovo sospetto, siriano "pericoloso" nella lista dei super ricercati
La polizia belga ha aperto un'inchiesta interna dopo che e' trapelato che l'indirizzo a cui e' stato arrestato Salah Abdeslam a Molenbeek era stato segnalato in un rapporto a dicembre che non e' mai stato trasmesso alla cellula antiterrorismo della polizia giudiziaria.
Salah si rifiuta di rispondere agli inquirenti e non fornisce piu' la collaborazione promessa subito dopo la cattura, il 18 marzo nel sobborgo di Forest. Il giovane jihadista franco-marocchino e' considerato il coordinatore logistico degli attacchi a Parigi del 13 novembre. Il giovane jihadista franco-marocchino e' considerato il coordinatore logistico degli attacchi a Parigi del 13 novembre.
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Salah ha accettato l'estradizione in Francia
Due arresti sono stati effettuati in Francia: in manette a Dusseldorf e' finito il salafita Samir E. Mentre l'altro sospettato e' un marocchino, arrestato nella stazione ferroviaria di Giessen. Entrambi hanno 28 anni. Samir E. e' un salafita impegnato, riferisce Der Spiegel, "a preparare un attentato contro la sicurezza dello Stato". Il governo turco lo aveva fatto rientrare ad Amsterdam insieme a Bakraoui. Il marocchino, invece, e' stato arrestato mercoledi' scorso. L'uomo aveva soggiornato da irregolare in Italia. Sul suo telefonino aveva ricevuto un sms in cui era fatto il nome di Khalid El Bakraoui, il kamikaze della metro a Bruxelles, e la parola "Fine" in francese alle 9.08 di martedi', qualche minuto prima dell'attacco a Maelbeek.
La Farnesina ha confernmato ufficialmente la morte nelle stragi di di Patricia Rizzo e di Jennifer Scintu Waetzmann, cittadina tedesca di origini italiane.
Gli attentati di Bruxelles, oltre alle falle nelle comunicazioni a livello di intelligence, hanno messo a nudo le lacune normative che in Belgio hanno contribuito al fallimento della prevenzione: in Parlamento oggi sono cosi' iniziati i lavori per rimediare a tale situazione, con l'intento di farlo nei tempi piu' stretti possibile. Si punta cioe' ad adottare entro martedi' prossimo, almeno alla camera bassa, una nuova legge che agevoli l'operato della forse dell'ordine contro il terrorismo. Il primo punto all'ordine del giorno consiste nell'autorizzare le perquisizioni nell'arco delle 24 ore, dunque anche di notte: attualmente sono infatti vietate fra le 21 e le 5 del mattino, fatti salvi i casi di flagranza del reato o di narcotraffico.
Secondo punto-chiave della riforma, la creazione di una banca dati concernente i 'foreign fighters' e a disposizione di tutti i corpi dello Stato impegnati nell'anti-terrorismo, con obbligo per ciascuno tra essi di riversarvi ogni informazione nuova di cui entri in possesso, cosi' da condividerla. Il ministro dell'Interno, Jan Jambon, ha spiegato che in realta' uno strumento simile gia' esiste, ma che non e' abbastanza sofisticato ne' ampio. Tutti gli elementi che vi saranno contenuti dovranno essere custoditi fino a un massimo di trent'anni, e la loro conservazione sara' comunque sottoposta a revisione ogni triennio. Ultima novita': l'ampliamento del ricorso alle intercettazioni telefoniche nel caso si indaghi sul traffico d'armi. (AGI)