Bruxelles - Salah Abdeslam, l'unico terrorista sopravvissuto alla strage del Bataclan, e' gia' stato portato via dall'ospedale Saint-Pierre a Bruxelles, per essere interrogato dagli inquirenti. Lo riferiscono vari media francesi e belgi. Le sue condizioni di salute non sono gravi.
Salah Abdeslam, la mente di Parigi
Con lui ha lasciato l'ospedale Amine Choukri, il complice ritenuto legato agli attentati di Parigi, rimasto anche lui leggermente ferito nel blitz a rue de Quatre Vents, a Molenbeek. Il ferito sarebbe legato all'algerino Mohamed Belkaid, ucciso martedì nella sparatoria a Forest e nel corso degli ultimi quattro mesi ha utilizzato un falso passaporto siriano, con il nome di Monir Ahmed Alaaj, e una falsa carta di identita', con il nome di Amine Choukri.
Mistero sull'identità del complice di Salah
L'ex primula rossa delle stragi di Parigi, ricercato da quattro mesi e che sarebbe stato tradito dalla soffiata di un vicino, è ferito a una gamba ed è stato ricoverato subito dopo il blitz. L'ospedale è sotto alta sorveglianza da venerdì sera. Il terrorista, secondo la stampa locale, ha lasciato l'ospedale stamane, poco dopo le 08:00.
La polizia belga si sta preparando a interrogare Salah Abdeslam. Il 26enne terrorista, tornato già all'indomani delle stragi nella capitale belga, e' stato arrestato insieme ad altri quattro complici nel corso di tre perquisizioni. Tra le perone arrestate ci sono tre membri della famiglia che lo ha ospitato nel quartiere/comune multietnico nel cuore dell'Europa, ritenuto un fucina del jihadismo. Le sue impronte e il suo Dna erano state ritrovate nell'appartamento di Forest, dove martedì c'è stato un blitz delle teste di cuoio belghe. E proprio la fuga di notizia su queste tracce ha fatto precipitare la situazione: la polizia ha così anticipato l'operazione originariamente pensata per oggi, che ha portato alla cattura.
Secondo le ricostruzioni della stampa belga, l'operazione di polizia è cominciata ieir intorno alle 14 ora locale. La soffiata che ha consentito di individuare Salah è arrivata da un uomo di cui non è stata rivelata l'identità. La sua difesa sarà assunta da Sven Mary, uno dei migliori avvocati di Bruxelles, noto per aver già lavorato a casi come quello della banca belga Fortis; la richiesta, ha spiegato lo stesso legale, è stava avanzata da persone vicine ad Abdeslam.
"Su Salah Abdeslam pesava un mandato d'arresto europeo. Non ho alcun dubbio che le autorita' giudiziarie francesi invieranno presto a una richiesta di estradizione" e che le autorita' belghe risponderanno favorevolmente, "il piu' rapidamente possibile", ha detto Hollande, nel corso della conferenza stampa congiunta con il premier belga Charles Michel, a Bruxelles, in modo che "Abdeslam venga processato e giudicato in Francia".
Hollande, chiederemo estradizione Salah
All'indomani della cattura di Salah Abdeslam, il Belgio tira un sospiro di sollievo ma si interroga anche, come fa notare Le Derniere Heure, su chi abbia offerto il sostegno al terrorista superstite degli attentati di Parigi. "Da Molenbeek a Molenbeek", titola Le Soir sottolineando l'assurdita' di una fuga andata avanti per quattro mesi e terminata a poche centinaia di metri da casa sua; il direttore del quotidiano, Beatrice Delvaux, si rammarica anche del fatto che Salah "per quanto con le mani insanguinate" si sentisse protetto.
Stesso interrogativo su un editoriale pubblicato proprio da Derniere Heure, dove Jean Marc Gheraille, fa notare che il fuggitivo si era rintanato "nel luogo che conosce meglio: Bruxelles"; proprio nella capitale belga "si e' avvantaggiato di protezione, aiuto logistico e di aiuti della sua comunita', almeno di una parte di essa. Mentre l'altra e' rimasta in silenzio".
Ora, secondo la Delvaux occorre andare "oltre la repressione, il carcere, gli arresti". "C'e' un lavoro di fondo da fare in alcune aree di Molenbeek e altrove". Sulla stessa lunghezza d'onda, L'Echo, secondo cui gli avvenimenti di venerdi' rivelano "una parte sommersa dell'iceberg, l'estremismo. Quello di certi adolescenti, giovani uomini e donne, che vedono in Salah Abdeslam e nei suoi accoliti i nuovi 'eroi' di un Occidente che sprofonda"; adesso occorre lavorare perche' "non vedano piu' in Abdeslam il riflesso del loro malessere, ma solo quel che e', un volgare criminale". (AGI)