Bruxelles - I leader europei stanno lavorando su un nuovo testo "leggermente rivisto" di accordo con la Turchia per una gestione comune della crisi dei migranti. Secondo quanto riferiscono fonti del Consiglio europeo, al testo originario sono stati apportati solo piccoli cambiamenti, e nessuno sulla riapertura dei capitoli negoziali per l'ingresso della Turchia in Ue.
Il presidente Donald Tusk incontrera' solo domani mattina il premier turco Ahmet Davutoglu e solo dopo questo incontro i 28 torneranno a riunirsi per la sessione finale del consiglio. Le previsioni sono che il vertice potrebbe proseguire oltre l'ora di pranzo.
All'arrivo a Bruxelles per il Consiglio, i leader hanno espresso ottimismo circa la possibilita' di arrivare a un'intesa con Ankara: secondo la cancelliera Angela Merkel, "i colloqui restano complicati" ma si puo' essere prudentemente ottimista. Anche il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, si e' detto certo che "tra oggi e domani si trovera' un accordo" con Ankara. "Se sara' raggiunto, valga pero' come precedente", ha sottolineato il premier Matteo Renzi.
No Ue a rimpatri a tappeto, 456 morti in due mesi
"Abbiamo la necessita' di un compromesso tra l'Ue e la Turchia, ma prima ancora discuteremo tra di noi a 28 per cercare una posizione comune, che ritengo possibile trovare", ha sottolineato la Merkel nella capitale belga.
Raggiungere un accordo sulla gestione dei migranti con la Turchia "non sara' facile", e proprio per questo e' facile immaginare "un summit lungo davanti a noi", e' stata la previsione di Mark Rutte, primo ministro dei Paesi Bassi, il cui governo detiene la presidenza di turno del Consiglio Ue.
La questione dei migranti va affrontata in modo ampio e completo, perche' trovare una soluzione al problema dei flussi dei richiedenti asilo "non significa soltanto lavorare con la Turchia". In Europa, oltre al paese turco, "abbiamo tanti altri Paesi e rotte di cui occuparci", e' la riflessione dell'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell'Ue, Federica Mogherini. Quando si parla di migranti va ricordato che "va attuato quanto gia' stato deciso, a partire dalla relocation", il sistema di ridistribuzione dei migranti arrivati in Grecia e Italia tra gli altri Paesi dell'Ue,
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi si aspetta che il Consiglio europeo di oggi e domani riesca a raggiungere un accordo con la Turchia ma "sia chiaro che se ci sara' fara' da precedente": anche se "non ci sono invasioni alle porte come dice qualcuno", dai paesi del Mediterraneo "ci attendiamo un flusso di persone significativo", ha sottolineato il premier. Il numero, ha ricordato, e' rilevante, "170 mila nel 2014, 150 mila nel 2015". Ecco perche', ha detto, "se ci saranno come noi pensiamo questi arrivi, le regole che saranno valide per la Turchia dovranno esserlo anche per altri paesi". Come ha detto prima dell'inizio del vertice, "credo non ci si possa permettere di non fare un accordo" e questo "deve rispettare i valori costitutivi dell'Unione europea".
Secondo Renzi, "e' giusto lavorare per un accordo partendo dai nostri valori e ideali, credo sia possibile e in questi due giorni cercheremo di affrontare e risolvere tutte le tematiche problematiche". Per tanto tempo, ha ricordato il premier, "l'Italia e' stata sola nel chiedere un approccio europeo sull'immigrazione: ora e' riconosciuto come tema da affrontare a livello europeo da parte di tutti, e' un piccolo passo in avanti".
Ottimista sulle possibilita' di trovare un accordo anche il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker. "Sono fiducioso e abbastanza certo che tra oggi e domani si trovera' un accordo con la Turchia" per la gestione dei flussi migratori, ha detto Juncker, in conferenza stampa a Bruxelles, al termine di un incontro di lavoro con il presidente del Consiglio europeo, Martin Schulz. Juncker ha anche assicurato che l'accordo "rispettera'" le norme europee e internazionali. (AGI) .