Roma - Il conflitto nell'Ucraina orientale desta "seria preoccupazione", "il livello degli scontri e' tornato a quello dell'agosto scorso" con decine di "violazioni del cessate il fuoco". E' l'allarme lanciato dall'ambasciatore americano all'Osce, Daniel Baer, che all'AGI ha sottolineato la necessita' di tornare a un "vero cessate il fuoco, primo punto dell'accordo di Minsk", per arrivare a una "soluzione politica" del conflitto. Di fronte all'escalation in corso, ha sostenuto Baer, "serve una decisione della Russia che dica ai ribelli di smettere di combattere, e deporre le armi, lo stesso vale per gli ucraini". L'accordo di Minsk, "resta l'unico modo a disposizione per raggiungere una soluzione politica pacifica, lo abbiamo sempre detto, noi e pure i russi. Il problema - ha accusato - e' che a parole lo sostengono, ma continuano anche a sostenere i combattimenti sul terreno". "Il primo punto" dell'intesa raggiunta a Minsk nel febbraio 2015, ha ricordato l'ambasciatore americano, e' proprio "la cessazione delle ostilita': stiamo cercando da mesi di fare pressioni per un vero cessate il fuoco". Tra i modi per mettere pressione sugli attori coinvolti, ci sono "gli sforzi politici e diplomatici", "sapere cosa succede sul terreno e questo e' il senso delle missioni Osce", con centinaia di osservatori dispiegati sul terreno per riportare quanto avviene. Ma anche "le sanzioni che sono parte del modo per incoraggiare Mosca a cogliere l'opportunita' di disinnescare il conflitto e restano una parte importante della politica per promuovere una soluzione pacifica". (AGI)