Amsterdam - Un'istantanea in bianco e nero, con un bebe', passato sotto il filo spinato del confine serbo-ungherese, e' la foto che ha vinto il concorso di fotogiornalismo piu' prestigioso al mondo, il World Press Photo Premiati anche due italiani: Frasncesco Zizola e Dario Mitidieri.
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L'istantanea, intitolata 'Speranza di una nuova vita', e' stata scattata da un fotografo indipendente australiano, Warren Richardson, la notte del 28 agosto 2015, mentre i profughi tentavano di entrare in Ungheria: il bambino viene passato di mano in mano sotto il filo spinato del confine tra Horgos, in Serbia e Roszke, in Ungheria, ed e' un'immagine potente e lacerante del dramma migranti, il piu' grave dalla Seconda Guerra Mondiale. Lo stesso fotoreporter australiano ha raccontato la genesi della foto.
Quella notte, dopo cinque giorni in un campo profughi, Richardson vide un gruppo di circa 200 persone che si muoveva nascondendosi tra gli alberi, lungo la barriera del filo spinato. Mandavano le donne e i bambini e le persone anziane davanti. "Giocammo tutta la notte al gatto e al topo", ha raccontato il fotografo. "Erano circa le tre del mattino quando ho scattato la foto e non potei utilizzare il flash perche' la polizia poteva vedere quella gente. Scattai al chiaror della luna...".
Ci sono anche due italiani tra i vincitori della competizione: Francesco Zizola e Dario Mitidieri. "In the same boat" e' il titolo della serie di foto di Francesco Zizola, fotogiornalista e membro fondatore dell'agenzia fotografica Noor, che si e' aggiudicato il secondo premio nella categoria "Contemporary Issues". Nelle sue istantanee in bianco e nero si vedono 500 migranti stipati su un barcone di legno che lascia le coste della Libia per arrivare in Italia. I suoi scatti sono stati fatti nell'agosto 2015. "Lost family portrait" e', invece, il titolo della fotografia di Dario Mitidieri che si e' classificato terzo nella categoria "People". La foto, scattata nel dicembre 2015, racconta il dramma di una delle tante famiglie di rifugiati siriani in un campo della Valle della Bekaa, in Libano . Sulla scena, accanto a tre donne e un bambino c'e' una sedia vuota che rappresenta la perdita di uno dei componenti della famiglia (AGI)