Bruxelles - Richiamo ai Ventotto perche' attuino la redistribuzione dei profughi, valutazione positiva sugli hotspot e la raccolta delle impronte digitali in Italia ma mancano ancora strutture ricettive per le persone in attesa di essere rimpatriate. Oggi la commissione ha presentato un rapporto sullo stato di attuazione delle politiche di gestione dell'emergenza migranti e il commissario europeo per l'Immigrazione, Dimitris Avramopoulos, ha inviato una lettera a ognuno dei ventotto ministri degli Interni dei Paesi membri per richiamarli all'attuazione delle misure previste. In particolare, la Commissione europea ravvisa ritardi nell'attuazione degli accordi presi in materia di gestione dei flussi dei migranti. "Abbiamo perso tempo e questo e' inaccettabile", ha detto Avramopoluos nel corso della conferenza stampa di presentazione dei progressi compiuti nella gestione dei migranti. Ora la Commissione vuole "accelerare" con le messa in pratica di quanto deciso. Come ha ricordato il commissario, "il nostro compito e' valutare qual e' la situazione e indicare i possibili rimedi", dopodiche', ha aggiunto Avramopoulos, spetta agli Stati agire.
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Il riferimento e' soprattutto alla lentezza con cui i paesi stanno attuando la redistribuzione di 160 mila rifugiati provenienti da Italia e Grecia e decisa l'anno scorso: al momento, meno di 500 profughi sono partiti dai due paesi per altre destinazioni Ue. C'e' la possibilita' che la Commissione possa in futuro avviare nuove procedure di infrazione anche su questo aspetto della politica migratoria. Quanto alla procedura gia' avviata per le carenze italiane nella raccolta delle impronte digitali, poiche' "in Italia la situazione sta migliorando, credo che la nostra prossima valutazione sara' meno amara per il primo ministro italiano", ha detto Avramopoulos. Secondo la Commissione, tra settembre 2015 e gennaio 2016 la percentuale di migranti le cui impronte digitali sono inclusi nel database di Eurodac e' salito in Grecia dall'8% al 78% e in Italia dal 36% all'87%. Quello che invece l'Italia deve fare, e' migliorare il sistema di accoglienza delle persone in attesa di rimpatrio aumentando il numero delle strutture dove tenere quanti non hanno il diritto di protezione. Nella valutazione sui progressi compiuti nella gestione della crisi dei migranti, l'esecutivo comunitario considera il sistema di accoglienza italiano "gia' ampiamente sufficiente" per le esigenze di asilo, e nota che le strutture dedicate per le persone da trasferire sono gia' state individuate. Allo stesso tempo ci sono "gravi carenze" in quelle che la Commissione definisce 'pre-removal accommodation', le strutture cioe' dove tenere le persone in attesa di rimpatrio. Allo stato attuale, lamenta Bruxelles, ci sono "solo 420 posti disponibili rispetto ai 1252 contenute nella tabella di marcia presentata alla Commissione europea" dall'Italia. (AGI)