Bruxelles - I ministri della Difesa della Nato discuteranno domani mattina della richiesta turca, appoggiata dalla Germania, di un sostegno dell'Alleanza atlantica per affrontare l'emergenza migranti. "Quando un alleato chiede un sostegno in una crisi cosi' preoccupante valutiamo la richiesta con grande attenzione - ha detto il segretario generale Jens Stoltenberg - per capire se e come il contributo della Nato puo' fare la differenza". Non volendo speculare su quali delle attivita' gia' operative nell'area potrebbero servire allo scopo, Stoltenberg ha rinviato ogni dettaglio a domani.
Oggi, intanto, i ventotto ministri hanno deciso di aumentare la presenza ai confini Est, rafforzando una politica di "deterrenza" nei confronti delle attivita' militari della Russia come conseguenza della crisi ucraina. "Il dialogo politico con Mosca non si e' mai interrotto - ha pero' voluto sottolineare il segretario generale - e una maggiore difesa non e' in contraddizione con la volonta' di cercare soluzioni politiche", sia all'Est che in Siria, dove "gli attacchi russi, mirati soprattutto alle forze di opposizione, minano il negoziato diplomatico". Il ministro della Difesa italiano, Roberta Pinotti, si e' detta favorevole a un "maggiore impegno della Nato nel Mediterraneo". Ma, ha aggiunto, "l'Italia non lo ha chiesto. Su tutti i temi della sicurezza, e quindi anche dalle coste africane, pensiamo che ci debba essere un impegno, perche' non esiste solo il fronte est, ma anche un fronte sud e l'impegno della Nato deve essere a 360 gradi".
Il tema della difesa a Sud verra' discusso anche al prossimo vertice di Varsavia: "la sfida che viene dal sud e' diversa da quelle tradizionali. E' una minaccia ibrida, e anche il tipo di deterrenza e di intervento che la Nato dovra' immaginare dovra' essere un intervento diverso, forse piu' portato alla costruzione di capacita' di sicurezza in quei Paesi che oggi hanno bisogno di ristabilire una sicurezza interna, che non una deterrenza di tipo tradizionale". (AGI)