Roma - Giulio Regeni aveva scritto piu' volte per il quotidiano 'il Manifesto', sotto pseudonimo e "aveva preferito non firmare gli articoli perche' "aveva paura per la sua incolumita'". Lo ha detto ai microfoni di Radio Popolare Giuseppe Acconcia, collaboratore del quotidiano, che conosceva il giovane trovato morto al Cairo. "Giulio si occupava soprattutto di movimenti operai e di sindacalismo indipendente", ha raccontato Acconcia all'emittente; il giovane, inoltre, aveva contatti con l'opposizione egiziana.
Giulio scriveva per il Manifesto e "aveva paura"
Acconcia ha anche sottolineato l'importanza della testimonianza di una giornalista egiziana che avrebbe visto uno straniero arrestato alla fermata della metropolitana di Giza, al Cairo, dove nel 2013 - proprio nell'anniversario della rivoluzione - c'erano state manifestazioni degli islamisti contro il regime egiziano. "Puo' essere che Giulio fosse andato li' proprio per vedere se ci fossero ancora manifestazioni", ha aggiunto Acconcia. Domani 'il Manifesto' pubblichera' un articolo sui movimenti operai egiziani che Regeni aveva inviato qualche giorno fa.(AGI)
(4 febbraio 2016)