Bruxelles - I ministri europei dell'Interno cominciano domani ad Amsterdam a lavorare alla proposta dell Commissione Ue di creare un corpo europeo di guardie di frontiera, che aiuti a far fronte ala crisi dei rifugiati. La riunione ha un carattere informale ed e' la prima della presidenza di turno olandese del Consiglio Ue, per cui non ci saranno decisioni definitive, quanto piuttosto una riflessione su come organizzare i lavori per arrivare a un accordo politico, al piu' tardi a giugno, come promesso dai Ventotto. Il ruolo che deve giocare Frontex e la possibilita' di intervenire alle frontiere di un Paese quando diventi chiaro che uno Stato membro non sia capace di gestire la situazione sono alcune delle questioni anche si porranno in questa prima discussione dell'anno. La giornata comincera' con una colazione di lavoro, prima del Consiglio dei ministri, a cui parteciperanno i Paesi piu' coinvolti dalla minaccia del terrorismo jihadista. Seguira' la riunione a Ventotto con una prima sessione centrata sulla necessita' che gli Stati membri condividano le informazioni e le banche dati, un aspetto che ha acquisito particolare rilevanza dopo gli attentati di Parigi. Il ministro olandese della sicurezza e Giustizia, Ard van der Steur, il commissario europeo per la Migrazione, Dimitris Avramopoulos, e il direttore di Europol, Rob Wainwright, terranno poi una conferenza stampa di presentazione del centro europeo di lotta al terrorismo, che funziona dal primo gennaio in seno alla stessa agenzia di polizia europea. Durante la colazione a porte chiuse, i ministri avranno un dibattito di carattere piu' ampio sulla situazione migratoria e la crisi dei rifugiati. In una sessione successiva discuteranno dello stato dell'area Schengen, dopo che Paesi come la Germania, l'Austria e la Svezia hanno scelto di reintrodurre i controlli alle frontiere esterne temporanei per contenere l'arrivo dei richiedenti asilo nel loro territorio; e discuteranno anche dei problemi che affronta il sistema per la ridistribuzione dei richiedenti asilo, posto che delle 160mila persone che i Ventotto si erano impegnati a trasferire da Grecia e Italia verso altri Paesi, si sono completati solo 331 casi.
La discussione sul corpo europeo di guardie di frontiera consentira' anche alla presidenza olandese di stemperare l tensioni tra i Ventotto e organizzare il calendario di lavoro per i prossimi sei mesi. L'obiettivo e' arrivare, al piu' tardi a giugno, a un accordo politico tra gli Stati membri e lavorare in parallelo con il Parlamento europeo, che assiste come invitato alla riunione, per poter approvare la misura il prima possibile (come ha anticipato il ministro olandese dell'immigrazione, Klas Dijkhof, nella peesentazione delle priorita' del semestre olandese). La modifica del regolamento di Dublino e la creazione di un meccanismo permamente e obbligatorio di redistribuzione non figurano nell'agenda dell'incontro, ma fonti comunitarie non escludono che qualche Paese possa mettere le questioni sul tavolo. La Commissione vuole presentare queste due proposte a marzo. Lo stesso dicasi per la decisione adottata dall'Austria di porre un limite di 37.500 richiedenti asilo nel 2016, che Bruxelles ha rifiutato di commentare finora. Martedi' si riuniranno sempre ad Amsterdam i ministri della giustizia dell'Ue. L'incontro, che ha ugualmente carattere informale, permettera' alla Commissione di presentare ai Ventotto la sua proposta di revisione del registro europeo degli antecedenti penali per includere i cittadini non comunitari. (AGI)
(24 gennaio 2016)