Washington - Alle lacrime di Barack Obama che, commosso per le vittime, ha annunciato una serie di suoi decreti (executive order) per un giro di vite sulla vendita di armi, fa da contraltare la gioia degli azionisti della Smith & Wesson. Le azioni del più grande fabbricante d'armi del mondo (suo l'iconico revolver 357 magnum dell'"Ispettore Callaghan", al secolo Clint Eastwood) in sole 48 ore sono decollate del 18%: oggi dell'12% ed ieri del 6%. A conferma del fenomeno costante dall'insediamento di Obama alla Casa Bianca, il 20 gennaio 2009, della corsa all'acquisto delle armi nel timore che il presidente agisse per fermarne la diffusione, "la piaga delle armi", come l'ha definita il New York Times.
Corsa incrementata ad ogni annuncio di sua iniziativa in tal senso. La società di Spingfiled in Massachusetts ha annunciato già ieri vendite nel primo trimestre fiscale, che si chiude il 31 gennaio, tra 175 e 180 milioni di dollari, molto superiori ai 150/155 milioni previsti lo scorso anno. La situazione è tale, riferisce la Cbs, che nei negozi di armi le scorte si esauriscono più velocemente di quanto le fabbriche riescano a fare fronte alle richieste. Una minaccia per quei 30.000 americani l'anno, che come ha denunciato oggi il presidente, vengono uccisi da un'arma da fuoco. (AGI)
(5 gennaio 2016)