Roma - A poche ore dai festeggiamenti del Capodanno resta altissima l'allerta terrorismo nel mondo, rilanciata da un nuovo attentato in Russia: un commando armato ha sparato all'impazzata sui turisti a Derbent, antica citta' fortificata nella repubblica autonoma caucasica del Daghestan, dal 2003 inserita nel patrimonio dell'Unesco. Un agente dei servizi di sicurezza russi dell'Fsb e' morto e 11 persone sono rimaste ferite, cinque in modo grave. Il Daghestan e' da anni nel mirino di gruppi islamisti ostili a Mosca e a giugno l'Isis ha annunciato la creazione di una propria succursale nella repubblica. La polizia ha trovato 67 bossoli di diverse armi da fuoco, anche automatiche. Dopo la mezzanotte il commando ha sparato da una pineta contro i turisti intenti ad ammirare le mura della fortezza Narin-Kala', uno dei siti protetti dall'Unesco. In Turchia la polizia ha arrestato a Ankara due aspiranti kamikaze legati all'Isis, che secondo gli investigatori preparavano un attentato a Capodanno nella capitale della Turchia. Non si conosce la nazionalita' dei due kamikaze, che sono entrati dalla Siria e sono stati catturati nel quartiere di Mamak con due giubbotti esplosivi, uno ciascuno, gli esplosivi assemblati con cuscinetti a sfera e barre di metallo, per causare danni maggiori con l'esplosione, una tecnica gia' usata in altri attentati nel paese. Secondo la polizia, i due volevano farsi esplodere a capodanno nella centrale piazza di Kizilay e nelle strade adiacenti, frequentatissime in occasione delle ricorrenza. Le conseguenze sarebbero state anche superiori ai 202 morti causati dall'attacco suicida del 10 ottobre. Dal Belgio si e' saputo che sono due membri della gang musulmana di motociclisti del gruppo "Kamikaze Riders" le due persone arrestate ieri con l'accusa di pianificare un attacco a Capodanno. Mohamed Karay, un meccanico di 27 anni, e il 30enne Said Souati, provenivano dal distretto di Anderlecht. Souati, considerato "estremista radicale e predicatore salafita", ha sulle spalle una condanna per rapina. Intanto, dopo la notizia dell'uccisione di due jihadisti coinvolti negli attentati di Parigi in raid della coalizione internazionale anti-Isis su Siria e Iraq, il quotidiano Le Monde ha rivelato che massacri del 13 novembre furono pilotati in tempo reale via sms dal Belgio. Poco prima dell'attacco al Bataclan, un messaggio fu inviato da un telefonino Samsung, poi ritrovato in un cestino dei rifiuti nelle vicinanze. Il destinatario del messaggio - non ancora identificato - si trova in Belgio. La sua linea e' stava attivata alle 22.24 del 12 novembre e disattivata subito dopo quell'ultimo sms. Un "triplo coordinamento", come l'hanno definito gli inquirenti, avvenuto con qualcuno che organizzava le azioni a distanza. (AGI)