Roma - Quando riprendera' il trattato di amicizia e partenariato con l'Italia, "il nuovo governo libico sara' in grado controllare le migrazioni clandestine, con il sostegno dell'Unione europea". Lo ha assicurato, in un'intervista all'AGI, l'incaricato d'affari libico in Italia, Azzedin Al Awami. "La Libia soffre di immigrazione illegale piu' di altri Paesi, a causa dell'ampiezza del confine di mare e di terra, lungo piu' di 7mila chilometri", ha aggiunto Al Awami. Il diplomatico, rappresentante del governo di Tobruk, ha parlato del ruolo dell'Italia e ha sottolineato che dal punto di vista militare "potra' limitarsi solamente al sostegno logistico all'esercito legittimo libico". Il governo italiano "dovra' dimostrare la capacita' di dialogare con le parti libiche che hanno realmente una base popolare nella societa', in tutte le direzioni, non solo con le fazioni sostenute dalle milizie armate", ha aggiunto Al Awami. Per la formazione del nuovo governo libico restano alcuni ostacoli: "I piu' importanti", ha spiegato il diplomatico, "sono rappresentati dalla presenza delle milizie armate che controllano alcune zone, dalle esigenze diverse delle fazioni" e delle potenze regionali, "nonche' dalla mancanza di esperienza politica per poter lavorare con equilibrio nella dichiarazione costituzionale per quanto riguarda i meccanismi di formazione del governo e infine votare la fiducia". (AGI)
(30 dicembre 2015)