Twitter vuole profili certificati per tutti e sta lavorando per estendere il suo segno di spunta di verifica blu a tutti gli utenti, non solo ai profili di personalità pubbliche. Lo ha rivelato l'amministratore delegato del social Jack Dorsey giovedì, nel corso di una diretta Periscope, a cui ha partecipato anche il product director di Twitter David Gasca, che si occuperà dell'operazione di riordino del processo di verifica degli account. "L'intenzione - ha detto Dorsey - è di aprire la verifica a tutti e farlo in un modo scalabile".
L'iniziativa è nata dalla constatazione che il processo di verifica di Twitter non ha funzionato e che è necessario ripensarlo. Originariamente destinato agli utenti a distinguere tra account Twitter reali e finti di celebrità di alto profilo, il segno di spunta blu è diventato un simbolo di credibilità e status: "Un problema" lo ha definito Gasca, perché la verifica dell'identità si è confusa con una sorta di certificazione di approvazione dell'azienda.
Nè Dorsey nè Gasca hanno condiviso informazioni specifiche su come rendere la verifica di Twitter aperta a tutti nè quando sarà operativa. In passato, la verifica stata concessa dall'azienda a utenti i cui account erano considerati di "interesse pubblico". La maggior parte degli utenti di Twitter con il badge sono personaggi pubblici: politici, celebrità, atleti e giornalisti. Ma gli standard che Twitter ha utilizzato sono sempre rimasti piuttosto vaghi.
Lo scorso novembre, Twitter ha concesso la verifica agli organizzatori di un raduno di suprematisti bianchi che si è tenuto a Charlottesville, in Virginia, scatenando polemiche che hanno portato la società a sospendere il programma di verifica dei profili.