(AGI) - Astana, 25 mag. - Trump, Clinton e Sanders candidati alla presidenza Usa? "Mi fanno veramente paura e sono personalmente molto arrabbiato con la politica americana per come vanno le cose. Perche' eravamo uno dei paesi migliori del mondo a livello di educazione, di business e di sfruttamento delle risorse umane. Ora non piu'". A parlare e' Edward Prescott, Nobel all'Economia nel 2004 insieme al norvegese Finn Kydland, teorico della politica tagli alla spesa e delle basse tasse per incentivare la gente e il lavoro. "Da piu di sette anni l'economia Usa attraversa una fase di depressione", ha spiegato in un'intervista all'AGI a margine dell'Astana Economic Forum a cui partecipa annualmente nel gotha dei Nobel invitati dal presidente kazako Nursultan Nazarbayev. "Non si sfruttano le risorse dell'immigrazione e i giovani sono costretti a vivere una fase molto difficile. Certo che i tre che ora presentano le loro candidature mi spaventano!". Insieme al collega norvegese, in uno studio innovativo della macroeconomia dinamica, Prescott ha da sempre teorizzato come il taglio delle tasse incentivi la gente a lavorare di piu' e ad andare piu' tardi in pensione. Non solo, i due economisti hanno anche spiegato come l'aumento fiscale per gli alti redditi risulti una politica del tutto errata. "L'era di Reagan, accompagnata da crescita economica ed entrate fiscali, si' e' realizzata con tagli fiscali ai ceti piu' abbienti dal 70 al 28%". "Quello di cui c'e' bisogno sono soprattutto le riforme - ha affermato Prescott - laddove invece a Wshington si esercita solo controllo politico". (AGI) Tig (Segue) (AGI) - Astana, 25 mag. - Obama? "Si', qualcosa ha fatto in termini di riforme, ma e' un dittatore. Uno dei peggiori presidenti che gli Usa abbiamo mai avuto", ha chiosato Prescott. Trump? "Lui invece non fa altro che preservare lo status quo e poi e' tutto concentrato sugli interessi degli 'insider' mentre ormai il 25% della popolazione Usa e' costituita da latino americani". Bocciata totalmente la politica fiscale della Clinton e di Sanders. "Ognuno oggi vuole disfarsi della politica di Obama - ha proseguito il Nobel - quindi chi continua sulla sua strada e' destinato a perdere le elezioni". Di che cosa ha bisogno l'America oggi? "Di buon senso. Di dare voce ai bisogni delle persone, di un'economia che respiri. Siamo un Paese libero da sempre, un esempio di democrazia. Ora e' necessario che la gente decida, gli americani sono abituati a questo". Prescott non risparmia critiche anche all'Italia "attaccata all'Europa in un modo triste" anche se, ammette "ci sono molti cambiamenti in atto". Ma il problema e' di tutta l'Europa che , come gli Usa "dalla fine degli anni Novanta ha iniziato a perdere terreno. Troppe tasse, troppa centralizzazione del potere". La speranza del Nobel guarda invece ad est. "Il mondo cambia perche' avanza l'Asia, per l'Indonesia, per la Cina, insieme tutti questi paesi costituiscono un terzo della popolazione mondiale. E' li il futuro". (AGI) Tig