Roma - Il prezzo del petrolio e' destinato a risalire nel medio termine a causa della stretta sull'offerta che scaturira' dal taglio globale degli investimenti e, in questo contesto, la strategia dell'Opec di affidare al mercato il riequilibrio e' corretta. E' il parere del ministro del Petrolio del Bahrein, Mohammad Bin Khalifa Al Khalifa, intervenuto al convegno 'The Economic Future of the Gulf: Reform and Development', organizzato a Roma dall'Egic.
"Negli ultimi anni il prezzo del petrolio e' stato influenzato piu' da fattori legati alle transazioni finanziarie che ai fondamentali, quindi credo che l'Arabia Saudita abbia fatto la cosa migliore, ovvero lasciare che i mercati stabilissero l'equilibrio tra domanda e offerta", ha sottolineato Al Khalifa.
Se e' prevedibile nel medio periodo un rialzo dei prezzi, ha osservato ancora il ministro, i paesi del Golfo Persico devono cogliere l'occasione per diversificare la propria economia fornita dal crollo dei prezzi del greggio, i cui ricavi reggono economie fortemente sussidiate. Per queste ragioni, ha spiegato al Khalifa, il Bahrein sta puntando su grandi progetti ingegneristici che vedono in prima fila, come contractor, aziende italiane quali Saipem, Technip e Technimont "con il fondamentale sostegno della Sace, che e' molto attiva".
"Questo contesto di bassi prezzi pone molte sfide e ha dato una spinta per un cambiamento strutturale della nostra economia", ha detto ancora il ministro del Paese arabo, "se si perde una simile mole di entrate in dollari, occorre attingere dalle riserve nel breve periodo e poi trovare una soluzione strutturale". Da questo punto di vista, ha concluso, "l'indebolimento dell'euro e' estremamente positivo sia per voi che per noi: negli ultimi anni gli appalti forniti dal Bahrein si sono sempre piu' spostati dalle compagnie coreane e giapponesi a quelle italiane e spagnole". (AGI)