(AGI) - Roma, 1 lug. - Tre fonti fossili - petrolio, gas naturale e carbone - hanno provveduto con oltre l'80% al totale dei consumi energetici statunitensi per piu' di 100 anni. Nel 2015 le fonti fossili si sono attestate all'81,5% del totale dei consumi energetici, il livello piu' basso dal secolo scorso. E' quanto emerge dall'Annual Energy Outlook 2016 dell'Eia (Us Energy Information Administration) in cui si evidenzia inoltre come la quota e' destinata a scendere al 76,6% entro il 2040. Tuttavia, il rapporto sottolinea come le politiche che saranno messe in campo e le scoperte tecnologiche possano cambiare questa proiezione. Sempre l'anno scorso, la quota di consumi di energia prodotta da fonte rinnovabile ha toccato il livello massimo dal 1930 a quasi il 10%. La crescita maggiore negli ultimi 10 anni e' stata registrata nel solare e nell'eolico. Un incremento notevole e' stato registrato, negli ultimi anni, anche nei biocarburanti liquidi.
Il calo maggiore, invece, e' stato registrato dal carbone: negli Stati Uniti nel 2015 il consumo e' calato del 13%, la diminuzione maggiore degli ultimi 50 anni. Un calo simile c'e' stato nel 2009 e nel 2012 quando i consumi di carbone segnarono un -12%. Secondo l'Eia il consumo di petrolio dovrebbe restare stabile al 2040, mentre quello di carbone continuera' a scendere. In crescita invece il consumo di gas naturale nel settore industriale e nel settore della generazione elettrica. In aumento al 2040 anche la produzione elettrica da vento e sole, che recentemente hanno sopravanzato biomasse e nucleare, e che tra 24 anni dovrebbero superare il carbone. (AGI)
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