Roma - Ebit adjusted positivi in tutti i settori, nonostante lo scenario particolarmente depresso, un risultato operativo adjusted su base standalone pari a 0,47 miliardi, un risultato netto adjusted su base standalone a breakeven. Sono questi i principali risultati di Eni nel primo trimestre dell'anno. I settori G&P e R&M, spiega la società in una nota, hanno registrato performance positive, pur se in leggera riduzione rispetto al primo trimestre 2015 a causa di effetti scenario e, nel caso di G&P, di minori benefici una tantum delle rinegoziazioni dei contratti di gas e di altri effetti non ricorrenti, nonche' dell'effetto climatico sfavorevole; tali impatti sono stati parzialmente assorbiti da riduzioni costi e ottimizzazioni.
Complessivamente lo scenario prezzi delle commodity ha penalizzato la performance operativa del trimestre per 1,6 miliardi, parzialmente compensato dalla crescita produttiva e recuperi d'efficienza per 0,6 miliardi.
Nel trimestre Eni ha registrato un risultato netto adjusted in sostanziale pareggio (negativo per 77 milioni) rispetto all'utile netto adjusted delle continuing operations di 0,7 miliardi del primo trimestre 2015. La riduzione e' dovuta al calo dell'utile operativo e alla meno che proporzionale riduzione degli oneri tributari attribuibile principalmente al settore E&P a causa della concentrazione dei risultati ante imposte positivi nei contratti di Psa che, piu' resilienti in scenari decrescenti, sono pero' caratterizzati da tax rate mediamente piu' elevati. Il risultato netto complessivo e' negativo per 792 milioni.
L'indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2016 e' pari a 12,21 miliardi di euro con una riduzione di 4,65 miliardi rispetto al 2015 per effetto del closing dell'operazione Saipem che ha comportato il rimborso dei crediti finanziari intercompany di 5,8 miliardi e l'incasso della cessione della partecipazione del 12,503% a Fsi per 0,46 miliardi, nonche' un esborso per la sottoscrizione proquota dell'aumento di capitale sociale della ex-controllata per 1,07 miliardi.
Nel primo trimestre 2016 il flusso di cassa netto da attivita' operativa delle continuing operations su base standalone e' stato di 1,27 miliardi. Gli incassi da dismissioni sono stati 0,81 miliardi e hanno riguardato oltre il 12,503% di Saipem, la residua partecipazione in Snam per effetto dell'esercizio del diritto di conversione da parte dei bondholders (0,33 miliardi). Tali flussi hanno coperto parte dei fabbisogni relativi agli investimenti tecnici del trimestre (2,42 miliardi) e all'aumento di capitale sociale di Saipem.
Il leverage - rapporto tra indebitamento finanziario netto e patrimonio netto comprese le interessenze di terzi - e' diminuito a 0,23 al 31 marzo 2016 rispetto a 0,30 al 31 dicembre 2015, per effetto della riduzione dell'indebitamento finanziario netto, in parte compensata dalla flessione del total equity determinata dal risultato d'esercizio, dall'effetto del deconsolidamento delle minority di Saipem, nonche' dalla variazione negativa delle differenze di cambio da conversione dei bilanci delle controllate aventi il dollaro come valuta funzionale (cambio euro/dollaro +4,6% nelle rilevazioni di chiusura a fine 2015 e al 31 marzo 2016).
Per quanto riguarda l'evoluzione prevedibile della gestione, riferisce Eni, "il quadro macroeconomico globale del 2016 evidenzia rischi e incertezze a causa del rallentamento della crescita in molti paesi (in particolare in Cina, nell'Eurozona e nei paesi esportatori di commodity). Il prezzo del petrolio dopo aver toccato a inizio 2016 i valori minimi degli ultimi tredici anni sotto i 30 dollari/barile ha recuperato il livello di 40 dollari/barile grazie a un certo riassorbimento dell'eccesso di offerta; tuttavia i fondamentali restano deboli e il prezzo rimane esposto a possibili downside dovuti alle incerte prospettive di crescita della domanda energetica a breve e medio termine e all'inazione sul lato offerta da parte dei paesi esportatori. Al fine di contrastare la penalizzazione del risultato operativo e del flusso di cassa atteso della E&P per effetto del debole scenario", aggiunge la nota, "il management ha pianificato misure incisive di ottimizzazione degli investimenti e contenimento dei costi operativi facendo leva sulla pressione deflazionistica indotta dal calo del prezzo della commodity".
Nel settore Gas & Power "il quadro competitivo si conferma sfidante a causa della debolezza della domanda energetica europea e dell'eccesso d'offerta. Il management intende proseguire la strategia di rinegoziazione dei contratti long-term per allineare le condizioni di fornitura all'evoluzione del mercato nonche' massimizzare la redditivita' nei segmenti high-value (Gnl, gas retail e trading). Nel settore Refining & Marketing lo scenario del margine di raffinazione e' previsto in flessione rispetto al 2015: in tale contesto le azioni di business si focalizzeranno sulla ottimizzazione dei processi e dei costi di raffineria e sull'incremento della redditivita' delle attivita' di marketing".
Il valore attuale delle riserve provate (P1) di Eni, pari a 6 dollari/bl, e' il piu' elevato rispetto al campione delle principali oil major. E' quanto emerge dai dati sul primo trimestre del Gruppo. Il valore attuale complessivo delle riserve provate di Eni, pari a 41 miliardi di dollari e' invece il quarto per dimensione nel peer group, in crescita di due posizioni rispetto alla classifica per volumi di riserve.
"Questo risultato", sottolinea una nota della societa', "testimonia la qualita' del portafoglio delle riserve Eni e gli effetti delle azioni intraprese per fronteggiare la caduta dei prezzi degli idrocarburi. Nel futuro il management prevede un ulteriore rafforzamento di Eni secondo questo indice grazie alla promozione di nuove P1 in funzione del progress delle attivita' di sviluppo delle recenti scoperte".
Sul fronte dell'esplorazione Eni annuncia la scoperta di 120 milioni di boe di nuove risorse prevalentemente near-field nel primo trimestre dell'anno e si attende "di eccedere la guidance ad anno intero di 400 milioni di boe di nuove risorse". E' quanto emerge dal comunicato della societa' sui conti dei primi tre mesi del 2016. (AGI)