Roma - La qualità del vino per la vendemmia di quest'anno sarà "decisamente buona", anche se caldo e siccità in Italia, come sull'intero Vecchio Continente, porta a prevedere una calo della produzione del 10%.Sono queste le aspettative dei produttori e degli esperti del comparto, che pur mantengono un taglio prudente vista l'importanza del mese di luglio per la vendemmia. Spiega Ruenza Santandrea, coordinatrice vino Alleanza cooperative, "secondo i dati che abbiamo ad oggi, che possono essere influenzati da qualche cambiamento metereologico nel mese di luglio, vi sarà una buona qualità ed una minore quantità, che può essere al momento quantificata in un meno 10%".
"Qualità decisamente buona", aggiunge, che "premia un settore impegnato a a 'fare squadra'. Di fronte ai cambiamenti delle occasioni di utilizzo del bere, diventato sempre di più conviviale, il che ha portato a ricercare vini bianchi e rossi più freschi, il sistema-vino è stato in grado di offrire dei prodotti di qualità con produzioni sfaccettate che sono state ben recepite dal mercato". Certo i problemi restano: le prime tre aziende francesi fatturano il 50% del business di Parigi, da noi solo l'8% con diseconomie che pesano sulla parte commerciale e di markting, in quanto "il peso specifico delle imprese - spiega Ruenza Santandrea - nella competizione globale è assolutamente importante per questo serve un approccio che dia valore al 'brand Italia' nel suo complesso al di là della produzione, pur importante, della singola azienda. In questo come Alleanza delle Coperative abbiamo visto una crescita importante del vino di territorio che in modo cooperativo ha permesso a molte aziende di essere protagoniste dell'export". La raccolta dei grappoli di Chardonnay e Pinot dovrebbe avvenire già prima di Ferragosto, mentre subito a ruota seguiranno le altre uve. Non sarà un'annata abbondante. Ora deve piovere un pò, ma un aiuto importante è venuto - spiegano gli esperti - dalla gelata di aprile.
In un focus promosso da Veneto Agricoltura, tenutosi a Conegliano, queste indicazioni sono considerate "assestate". L'annata vitivinicola 2017 sarà - e' stato spiegato - "ricordata per la sua precocità, che risulta addirittura più marcata rispetto a quella record del 2007. Di conseguenza, stiamo andando incontro ad una vendemmia anticipata di una decina di giorni rispetto alla media". Sotto il profilo sanitario, il vigneto veneto, "risulta sanissimo, i problemi casomai potrebbero arrivare dalla siccità che perdura da troppo tempo. Se entro una decina di giorni non dovesse risolversi questa situazione di carenza idrica, l'attuale "buono stato" del vigneto veneto rischia di peggiorare. Nessun problema per aziende dotate di sistemi di irrigazione artificiale che parlano di possibile ottima vendemmia".