Le principali acquisizioni del mercato dell'auto negli ultimi 20 anni
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Le principali acquisizioni del mercato dell'auto negli ultimi 20 anni
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  • Daimlerchrysler, la storia di un fallimento. Il gruppo Daimler-Benz si sposa in pompa magna nel 1998 con il produttore americano di media gamma Chrysler, perdendo velocità. Viene inizialmente annunciata come fusione tra pari, ma il gruppo tedesco prende subito le redini della squadra portando in dote 36 miliardi di dollari. Nel 2005, Jurgen Schrempp, promotore della fusione, lascia il gruppo. Il suo successore Dieter Zetsche, nel febbraio 2007, annuncia il divorzio che viene formalizzato ufficialmente tre mesi più tardi: l'80,1% di Chrysler viene trasferito al fondo di investimento statunitense Cerberus per 5,5 miliardi di euro.
  • Renault-Nissan, l'alleanza che dura. Nel 1999 la francese Renault mette a segno un doppio colpo
    acquistando, a marzo, il 36,8% di Nissan, il colosso giapponese allora sull'orlo del fallimento, e poi mettendo le mani, a luglio, sul marchio romeno Dacia. Nel corso degli anni la casa automobilistica giapponese viene risanata sotto la guida di Carlos Ghosn, che prende il timone nel 2005, mentre Dacia si distingue come marchio a basso costo che grazie alle sinergie guadagna gradualmente terreno. Oggi Renault detiene il 43% di Nissan, che a sua volta controlla il 15% dei francesi. Nell'ottobre del 2016 l'alleanza viene rafforzata con l'ingresso di Mitsubishi che passa sotto il controllo di Nissan ed è ora vicina a 10 milioni di auto prodotte ogni anno.
  • Volvo, di mano in mano. Simbolo del settore auto svedese, il gruppo Volvo viene acquistato per 6,45 miliardi di dollari nel 1999, dall'americana Ford, all'epoca considerata l'azienda più redditizia del settore. Ma nel corso di pochi anni, la concorrenza giapponese, l'impennata dei prezzi del petrolio e l'aumento dei prezzi dell'acciaio, spingono il gigante statunitense, fondato nel 1903 da Henry Ford, a cedere il marchio svedese (dicembre del 2008). Questo sarà acquisito un anno dopo dal gruppo cinese Geely per 1,8 miliardi di dollari, un quarto di quanto Volvo era stata originariamente acquistata.
  • Fiat, l'avventura americana. Fino alla fine degli anni '90, il gruppo italiano, controllato dalla famiglia Agnelli, va
    male e cerca un alleato. L'alleanza arriva all'inizio del 2000 con la General Motors che rileva una partecipazione del 20% nel settore auto. Gm decide di mettere fine all'unione nel 2005 erogando 1,55 miliardi di euro a favore di Fiat. Il gruppo italiano, sotto la guida di Sergio Marchionne, nel 2009 rileva Chrysler, messa sul mercato dall'amministrazione Obama, e la risana. Nasce così Fca, Fiat Chrysler Automobiles, che vende quasi cinque milioni di veicoli l'anno. Fca moltiplica i suoi utili mettendo a segno nel 2016 un risultato netto di 1,8 miliardi di euro.
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