Pechino - Il fondatore di Alibaba, Jack Ma, e il patron della conglomerata Wanda, Wang Jianlin, saranno i due nomi di spicco tra gli imprenditori cinesi che accompagneranno Xi Jinping a Davos, in occasione del World Economic Forum dal 17 al 20 gennaio prossimo. Assieme ai due pesi massimi del business cinese, ci saranno anche nomi meno noti al grande pubblico, ma che siedono al vertice di gruppi strategici per Pechino, soprattutto nei settori delle telecomunicazioni e dell'energia. I nomi di alcuni degli imprenditori e uomini di affari al seguito di Xi sono stati svelati dal portale di informazione Sina, uno dei piu' letti in Cina.
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Tra i grandi nomi dell'Information Technology, a calcare la scena di Davos ci saranno: -
- la presidente del gigante delle telecomunicazioni cinese Huawei, Sun Yafang;
- il presidente di China Telecom, Yang Jie;
- il presidente di Baidu, il maggiore motore di ricerca cinese, Zhang Yaqin
I top manager del settore dell'energia saranno invece
- Fu Chengyu, ex presidente del gigante del petrolchimico Sinopec
- Shu Yibiao, a capo di State Grid, la piu' grande societa' di energia elettrica della Cina
- He Yu, il presidente di China General Nuclear, il colosso del nucleare cinese che costruirà assieme ai francesi di Edf la centrale nucleare di Hinkley Point, in Gran Bretagna.
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— World Economic Forum (@Davos) 11 gennaio 2017
Il 47esimo meeting annuale del Wef di Davos, dove è previsto l'arrivo di circa 2500 delegati tra politici, accademici e uomini d'affari e membri della stampa di oltre cento Paesi, non sarà però solo una passerella per i grandi nomi dell'industria cinese. La partecipazione di Xi Jinping al forum è, per Pechino, un segnale del ruolo globale della Cina e del peso che l'economia di Pechino ha per il resto del mondo. La Cina vuole presentarsi come un fattore di stabilità globale, come ha spiegato ai microfoni dell'agenzia Xinhua, Gerd Kaminsky, studioso austriaco di Cina e sud-est asiatico.
Ancora di più però, nella località alpina svizzera, Pechino punterà a farsi alfiere del concetto di "globalizzazione inclusiva" con la partecipazione di Xi Jinping. Il mondo è a un "bivio storico", come lo ha definito nei giorni scorsi il vice ministro degli Esteri cinese, Li Baodong: "una strada conduce alla guerra, alla povertà, allo scontro e al dominio, mentre l'altra porta alla pace, allo sviluppo, alla cooperazione e alla soluzione win-win", quest'ultimo cavallo di battaglia dell'approccio cinese nelle relazioni diplomatiche.
Un messaggio indirettamente rivolto al prossimo inquilino della Casa Bianca, Donald Trump, che sarà rappresentato a Davos da alcuni membri della sua squadra di transizione, e che nonostante le forti contrapposizioni di queste ultime settimane tra le due sponde del Pacifico, la Cina si è detta pronta a incontrare.