Roma - Nessun tracollo delle borse, i mercati europei continuano a tenere nonostante la vittoria del No al referendum costituzionale italiano. Il lunedì nero, tanto atteso, non si è materializzato e anche oggi i listini viaggiano positivi: Milano, in rialzo dell'1,41%, segue Madrid (+1,48%) che segna i guadagni maggiori. Più timide Francoforte (+0,25%) e Parigi (+0,43%). L'unica debole è Londra, +0,02%, che soffre la netta flessione dei minerari, in sofferenza per la frenata del prezzo del petrolio. Quanto allo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi è sceso sotto i 160 punti, dopo il picco a quasi 200 nei giorni precedenti al voto. Secondo gli esperti, la Bce non sta intervevendo sul mercato dei titoli di Stato, ma lo scudo preannunciato da Francoforte in caso di volatilità sta comunque facendo da deterrente.
Per quanto permangano i timori per gli effetti sul sistema bancario italiano della fase di incertezza politica seguita al voto, gli investitori rimangono al varco, in attesa di vedere come verrà risolta la crisi di governo, e sono al momento rassicurati dalla scelta del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, di dimettersi dopo l'approvazione della legge di bilancio.
Nessun panico tra gli investitori
Il risultato uscito dalle urne non ha quindi gettato nel panico gli investitori: anzi, i mercati guardano con attenzione alla capacità dell'Italia di reagire e si aspettano una tabella di marcia post-voto veloce. Non solo avevano in un qualche modo già messo in conto una vittoria dei 'no', ma guardano positivamente alla possibile ascesa dell'attuale ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, alla guida di un nuovo esecutivo. Il titolare del dicastero di Via XX Settembre, infatti, è il garante dei conti pubblici italiani e l'uomo in grado di traghettare in salvo il sistema bancario in difficoltà.
Padoan, l'uomo che piace ai mercati (e a D'Alema)
Gli investirori stanno ricoprendo le posizioni aperte nei giorni precedenti il referendum, perché lo scenario atteso, con la vittoria del No, non è poi così fosco: Renzi non andrà via prima dell'approvazione della legge di bilancio e potrebbe profilarsi un governo guidato da Padoan, uomo apprezzato da organizzazioni internazionali e mercati.
I mercati scommettono su soluzione rapida e chiara
Proprio questi ultimi scommettono su una soluzione rapida e chiara e su una figura al livello della situazione, che possa garantire una soluzione di continuità al comparto bancario. Sul temuto effetto dell'esito del referendum, è intervenuta anche S&P Global Ratings secondo cui il risultato delle urne "non avrà impatto per ora" sul rating sovrano dell'Italia. Secondo l'agenzia, una conclusione positiva "avrebbe avuto effetti benefici dal punto di vista della stabilità politica". Tuttavia, "l'esito negativo del referendum di domenica non implica cambiamenti a breve nelle politiche economiche e di bilancio del Paese".
Fiducia dall'Ue
Segnali di fiducia provengono anche dall'Europa: per il Commissario Ue agli Affari Economici, Pierre Moscovici, l'Italia è "un Paese solido, con istituzioni solide e ho fiducia che farà fronte alla situazione". Pur riconoscendo che per l'Italia si "apre un periodo di instabilità politica", Moscovici si è detto convinto che "è un Paese stabile, una grande economia ed è molto impegnata in Europa". Sulla stessa lunghezza d'onda, il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble il quale, sostiene che "non c'è alcun motivo di temere una crisi dell'euro dopo il referendum italiano". "Dovremmo essere rilassati" sulla situazione dell'Italia, ha aggiunto, pur dicendosi convinto che il Paese ha "un urgente bisogno" di un governo funzionante.