Roma - Biotecnologie sostenibili e agricoltura digitale sono le parole chiavi alla base del piano triennale straordinario del CREA, che ha ricevuto dalle legge di stabilità 21 milioni di euro per permettere alla nostra agricoltura di proiettarsi a pieno titolo nel prossimo decennio.
Lo ha spiegato il Commissario straordinario del Crea, parlando a Firenze.
"Con questi fondi - ha detto Parlato - applicheremo tecniche innovative di miglioramento genetico, di recente definizione e diverse da quelle finalizzate agli Ogm, ad alcune specie agrarie di specifico interesse per l'agroalimentare italiano, dall'ortofrutta ai cereali con l'obiettivo di incrementare in modo naturale e non invasivo la resistenza ai patogeni e il miglioramento della qualità dei prodotti. Inoltre - prosegue Parlato -investiremo molto anche nello sviluppo dell'agricoltura di precisione, per favorire e diffondere l'introduzione delle nuove tecnologie in agricoltura".
Con 54mila imprese, 385mila addetti (più altri 850mila indiretti della produzione agricola trasformata), un fatturato 2016 stimato in 134 miliardi di euro (di cui quasi 29 derivanti dall'export), l'Industria alimentare è il secondo comparto manifatturiero italiano ed è posizionata al terzo posto in Europa, a ridosso dell'Industria alimentare tedesca e francese. Un settore fortemente interessato all'affermazione su scala globale dei modelli di produzione e consumo sostenibili, in grado di far fronte al crescente fabbisogno della popolazione mondiale e di garantire la competitività dei sistemi agroalimentari, nel rispetto dell'ambiente e delle comunità territoriali. Un'industria che investe l'8% del fatturato in ricerca e sviluppo (l'1,8% in R&S formale e informale di prodotti e processi innovativi, oltre il 4% in nuovi impianti, automazione, ICT e logistica e circa il 2% in analisi e controllo di qualità e sicurezza), coniugando la sapienza e le tradizioni del modello alimentare italiano con la costante innovazione di processo e di prodotto. Il CL.uster A.grifood N.azionale CL.A.N. è uno degli otto Cluster Tecnologici Nazionali nati in risposta al Bando MIUR (Ministero Università e Ricerca) del 2012 per promuovere una crescita economica sostenibile basata sull'innovazione e lo sviluppo tecnologico, attivando un canale di collaborazione stabile e strutturato tra sistema pubblico della ricerca e imprese (Associazione presieduta da Federalimentare Servizi e da Aster, il Consorzio per l'innovazione della Regione Emilia-Romagna, con oltre 90 soci tra grandi, piccole e medie aziende, università, enti di ricerca, associazioni, rappresentanze territoriali). (AGI)