Roma - Oggi sciopero generale e domani "No Renzi day" per il "No sociale alla controriforma istituzionale". In piazza si sono dati appuntamento i sindacati di base, Usb, Unicobas e Usi: mobilitazioni, picchetti, presidi nella giornata odierna e manifestazione nazionale a Roma sabato pomeriggio.
I sindacati di base hanno un "preciso obiettivo politico: cacciare il governo abusivo di Renzi, riporre al centro il lavoro, il salario, i diritti e difendere la Costituzione impedendo una deriva centralista ed autoritaria che si nasconde dietro la contro riforma Costituzionale". L'adesione alla protesta è stata alta soprattutto nella scuola e nei trasporti pubblici locali, con disagi nelle grandi città: nel complesso, allo sciopero generale - sottolinea l'Usb - ha partecipato un milione e trecentomila lavoratori e lavoratrici: "alta partecipazione nelle fabbriche e negli uffici pubblici, scuole chiuse, sia per l'adesione degli insegnanti che del personale Ata ed ex Lsu; ben 5.300 (il 21,5% del personale) hanno scioperato all'Inps".
Tante le manifestazioni: da quella dei lavoratori della scuola, insegnanti ed ex Lsu delle pulizie in presidio a Roma sotto il ministero dell'Istruzione, a quelli della Piaggio di Pontedera, in corteo a Pisa; dai lavoratori del trasporto aereo, in presidio all'aeroporto di Fiumicino, a quelli della logistica campana, all'interporto di Nola.
Particolari disagi si sono verificati a Roma: corse di autobus in numero ridotto, cancelli chiusi agli ingressi alle stazioni metro, tram e filobus con il contagocce. Utenti in corsa contro il tempo, prima che scatti il caos generale. Per contro, incroci stradali intasati, specie nelle zone chiave della città, e dunque conseguente blocco di mezzi pubblici in circolazione; due ruote che più del solito fanno zig zag tra le auto incolonnate; semafori che scattano dal rosso al verde e di nuovo rosso ma senza che il traffico ne benefici piu' di tanto. La situazione è complicata anche da un guasto sulla linea B della metro.
"Il presidente del Consiglio ha detto che lo sciopero contro la manovra sarà un boomerang contro chi lo proclama ma il boomerang sta tornando a lui - afferma Fabrizio Tomaselli, dell'esecutivo confederale dell'Usb - Tutto prelude a una sconfitta enorme al referendum del 4 dicembre. E votare 'No' deve servire a rivitalizzare l'opposizione nel paese che sta diventando sempre meno democratico".
"Dei 27 miliardi della manovra - prosegue Tomaselli - 20 vanno alle imprese e alle banche. L'Ape (l'anticipo pensionistico) è una presa in giro e non sarà utilizzata dai lavoratori. E' una misura che rientra nella logica dei bonus, nel 'welfare della miseria' che caratterizza i provvedimenti di questo governo. Ogni tanto dal cappello del signor Renzi escono fuori delle briciole". In strada quindi pochi mezzi pubblici e traffico impazzito anche per i presidi ai ministeri dell'Istruzione e dell'Economia e per un corteo di studenti e precari nel quartiere San Lorenzo.
Ma secondo quanto indica l'Usb, la protesta si è fatta sentire anche in altre città: a Bologna, in solidarietà ai lavoratori dei supermercati Carrefour; a Piacenza, in ricordo di Abd Elsalam, l'operaio ucciso un mese fa durante un picchetto alla Gls; all'interporto di Nola (Na) per un picchetto dei lavoratori della logistica "insieme a quelli di Almaviva, licenziati Fiat, precari".
Nella capitale, dalle ore 16 a piazza San Giovanni, "intitolata almeno per un giorno a Abd Elsalam", si terranno dibattiti su Europa e referendum; la mattina è prevista un'assemblea di lavoratori precari e immigrati ("Schiavi mai"). Dopo le ore 14 partira' il corteo diretto a Campo di Fiori. "Le piazze di oggi e di domani - conclude Tomaselli -rappresentano un passaggio importante, un punto di partenza per riaccendere quel conflitto sociale che solo puo' produrre un mutamento radicale e positivo delle condizioni di questo paese". (AGI)