di Giorgia Ariosto
Roma - Via Equitalia e largo a un modello diverso di agenzia di riscossione, 300 milioni in arrivo per i 50mila esuberi nelle banche, turnover diversificato e concorsi per assumere 10mila tra infermieri, poliziotti e forse medici. Inizia a prendere forma il menù della manovra in vista del Consiglio dei ministri che sabato varerà la bozza di legge del bilancio per il 2017 da inviare a Bruxelles. Ma le cifre sulle coperture sono ancora ballerine e per l'articolato completo delle misure bisognerà aspettare il 20 ottobre, termine per l'invio alle Camere.
"La chiuderemo tra stanotte e domani", ha assicurato il premier, Matteo Renzi, ai sindaci riuniti a Bari all'assemblea dell'Anci. Secondo quanto riferiscono fonti governative, se l'impianto degli interventi dovesse rivelarsi più complesso, non è escluso un nuovo passaggio in Cdm prima della trasmissione al Parlamento. Sabato infatti il governo darà il via libera al Documento programmatico di bilancio, ovvero la griglia dei numeri e delle misure in cui si articolerà la manovra, che lunedi' 17 sarà trasmesso alla Commissione europea.
Dopo aver incassato il via libera del Parlamento ad alzare l'asticella del deficit/Pil fino a un massimo del 2,4% per finanziare le spese legate alla ricostruzione post terremoto e all'emergenza migranti, il governo si prepara a utilizzare subito gli spazi aggiuntivi autorizzati da Camera e Senato ritoccando al rialzo al 2,2% del Pil (quindi circa 3,2 miliardi in più) l'indebitamento netto dal 2% indicato nel quadro programmatico 2017 appena approvato che non ha ottenuto la validazione dell'Ufficio parlamentare di bilancio. Il 'guardiano dei conti' ha però fatto sapere che è pronto a dare il disco verde se il Tesoro modificherà le sue stime nel Documento programmatico di bilancio che invierà alla Ue. E nella partita con Bruxelles il governo potrebbe arrivare a strappare anche il 2,3%.
Prosegue intanto il lavoro dei tecnici per mettere a punto l'impianto della manovra da 24,5 miliardi, con oltre 18 miliardi di coperture, tra cui 8,5 miliardi di entrate aggiuntive. Nelle ultime ore alcuni nodi sono stati sciolti ma rimangono ancora molti gli aspetti da definire, a partire dal bonus famiglia su cui la stessa maggioranza ha chiesto un impegno all'esecutivo. Ancora in bilico la misura di sostegno ai nuclei con almeno due figli e non sotto la soglia di povertà. Mentre sembrerebbe confermato il bonus per i 18enni con uno stanziamento poco sotto la dote di quest'anno.
Per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego dovrebbero arrivare altri 600 milioni oltre ai 300 stanziati lo scorso anno. E il premier ha assicurato che "ci' sarà un segnale" anche per il turnover differenziato nella pubblica amministrazione con concorsi per 10 mila unità in più, tra infermieri, Forze dell'ordine e forse anche dottori. Lo stesso Renzi ha annunciato l'abolizione di Equitalia, l'agenzia di riscossione a controllo pubblico, e la creazione di "un modello diverso" di agenzia. L'obiettivo del governo è di puntare sulla maggiore compliance tra fisco e contribuente rendendo meno vessatorio il metodo di riscossione. Dal 7 novembre, ha spiegato il premier, chi è in ritardo con i pagamenti ricevera' un sms. Sembra anche definita l'ipotesi di un intervento a sostegno del Fondo esuberi dei bancari. Sarebbe stata raggiunta un'intesa di massima tra governo e Abi in base alla quale l'esecutivo metterà a disposizione 100 milioni l'anno, per tre anni, per accompagnare l'uscita di cinquantamila bancari nell'arco del triennio. Tra le novità dell'ultima ora anche le risorse (centinaia di milioni) da destinare ai Comuni per sbloccare gli investimenti. E in manovra dovrebbe trovare spazio anche l'estensione del bonus energetico ai condomini mentre le attuali agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni al 50% e per il risparmio energetico al 65%, compreso il bonus mobili al 50%, potrebbero essere prorogate per tre anni. Per le imprese, oltre al già deciso taglio dell'Ires dal 27,5 al 24%, confermati gli incentivi all'acquisto di macchinari industriali, ovvero il supermmortamento al 140% e l'iperammortamento al 250% per gli investimenti in innovazione. Per le Pmi e gli artigiani arriverà la nuova Iri, l'imposta sul reddito dell'imprenditore.
Per i lavoratori la detassazione al 10% sui premi di produttività dovrebbe essere rafforzata: si applicherà per i premi fino a 4mila euro e sui redditi fino a 80mila euro. Dovrebbe essere confermata anche la decontribuzione sulle assunzioni: allo studio degli sgravi selettivi, così come chiesto dalla maggioranza, concentrati sui giovani e le donne. Pronto il pacchetto pensioni: domani è previsto un nuovo round tra governo e sindacati ma le misure sembrano ormai in via di definizione. Il nuovo anticipo pensionistico, il cosidetto Ape, consentirà a chi compie 63 anni di andare in pesnione 3 anni e 7 mesi prima grazie a un prestito bancario assicurato che andrà restituito in 20 anni. Ancora da circoscrivere la platea dell'Ape social, ovvero il prestito ponte garantito a una serie di categorie quali disoccupati senza più ammortizzatori sociali, lavoratori invalidi o sottoposti ad attività gravose e così via. Sarà estesa la quattordicesima a 3,3 milioni di pensionati e la no tax area sarà equiparata per tutti a quella dei lavoratori dipendenti (8.125 euro).
Quanto alla sanità, rischia di subire nuovo tagli. Dovrebbe crescere meno del previsto il finanziamento del Fondo sanitario nazionale che per il prossimo anno doveva avere una dotazione di 113 miliardi, due in più rispetto agli attuali 111, e che invece è destinato a scendere a 112. Il menù delle misure si allunga e la coperta è corta. Per finanziare gli interventi, a partire dalla sterilizzazione dell'aumento dell'Iva e delle accise che da sola vale 15 miliardi, sono previsti tagli alla spesa pubblica e le risorse arriveranno anche dalla lotta all'evasione: in totale circa 2,6 miliardi di cui buona parte dovrebbero essere garantiti dalla nuova finestra della voluntary disclosure, la procedura volontaria di rientro dei capitali detenuti all'estero che nella versione 2.0 dovrebbe concentrarsi sull'emersione dei capitali interni puntando a portare a galla il contante nascosto nelle cassette di sicurezza delle banche. La misura è ancora allo studio ma ha già suscitato polemiche. "Vedo che i giornali cominciano a dare conto di una singolare teoria che sta circolando in vari ambienti", ha scritto Pier Luigi Bersani lanciando l'allarme dalla sua pagina Facebook. "Voglio credere - ha aggiunto - che una simile idea sia stata messa in giro artatamente da Fabrizio Corona che, nel caso, potrebbe candidarsi a sottosegretario". (AGI)