Roma - "Senza la riorganizzazione dell'Inps sarà difficile l'attuazione del piano di anticipo pensionistico (Ape). L'Inps dovrà essere il centro di una rete fra banche, assicurazioni, imprese e lavoratori. Per noi è una grossa sfida". Lo sostiene, in un'intervista a La Stampa, il presidente dell'Inps, Tito Boeri.
"Abbiamo il dovere - spiega - di informare adeguatamente i contribuenti sulle implicazioni di scelte difficili. Per farlo abbiamo bisogno di più dipendenti preparati sul territorio". Il giudizio di Boeri sull'Ape resta articolato: "Tutto ciò che permette maggiore libertà di scelta a persone e imprese senza far aumentare il debito va bene. Il governo ha dovuto tener conto dei vincoli europei, resta da verificare che i costi non vengano fatti pagare alle giovani generazioni".
"Il diavolo sta nel dettaglio - aggiunge - e diverse cose sono ancora in discussione". Secondo Boeri il referendum sul titolo quinto avrà "effetti potenzialmente importanti" sul lavoro dell'Inps. "Penso - spiega - al contrasto delle povertà: oggi se ne occupano Comuni e Regioni a macchia di leopardo, mentre lo Stato contribuisce residualmente con la carta acquisti", mentre "ci vorrebbe un sistema di finanziamento nazionale affiancato da un cofinanziamento locale".
Come esempio Boeri cita la "riforma degli assegni di invalidità: oggi la competenza è divisa tra noi e Asl con sovrapposizioni evidenti, lungaggini e contenzioso. Ipotizziamo di affidare tutto all'Inps: oggi è necessario mettere d'accordo tutte le Regioni, se il sì passa lo Stato riavrà il potere di regia". (AGI)