Roma - Soffrono le vendite del dettaglio tradizionale soprattutto nei piccoli negozi, ma cresce il commercio ambulante con il boom dei mercati di vendita diretta del contadino dove hanno fatto la spesa piu' di 4 italiani su 10 (43%) nel 2016 con un aumento record del 55% negli ultimi 5 anni, in netta controtendenza. E' quanto emerge dall'indagine della Coldiretti su dati Ipr marketing a commento dei dati Istat sul commercio al dettaglio nel luglio 2016 che risultano in calo sia dal punto di vista congiunturale che tendenziale. Soprattutto a seguito delle performance durante l'estate, al contrario, continuano a crescere gli acquisti diretti dal produttore grazie - sottolinea la Coldiretti - all'attenzione per il benessere e per la salute, ma anche alla sostenibilita' ambientale e alla volonta' di difendere e valorizzare l'economia e l'occupazione del proprio territorio. L'83% degli italiani - continua la Coldiretti - considera l'acquisto di prodotti alimentari. Non e' un caso - precisa la Coldiretti - che l'81% degli italiani se fosse libero di scegliere preferirebbe comperare la frutta dagli agricoltori e l'88% degli italiani vorrebbe avere un mercato vicino a casa per avere piu' possibilita' di scelta ed acquisto. I mercati degli agricoltori vengono scelti per trovare prodotti locali del territorio, cosiddetti a chilometri zero, messi in vendita direttamente dall'agricoltore nel rispetto della stagionalita' dei prodotti in alternativa ai cibi che devono percorrere lunghe distanze con le emissioni in atmosfera dovute alla combustione di benzina e gasolio. Gli effetti positivi per i consumatori si fanno sentire anche sugli sprechi che vengono ridotti per la maggiore freschezza della frutta e verdura in vendita che dura anche una settimana in piu', non dovendo rimanere per tanto tempo in viaggio. Oltre a cio' nei mercati dei contadini e' possibile trovare specialita' del passato a rischio di estinzione che sono state salvate grazie all'importante azione di recupero degli agricoltori e che non trovano spazi nei normali canali di vendita dove prevalgono rigidi criteri dettati dalla necessita' di standardizzazione e di grandi quantita' offerte". "Acquistare prodotti a chilometri zero e' anche un segnale di attenzione al proprio territorio, alla tutela dell'ambiente e del paesaggio che ci circonda, ma anche un sostegno all'economia e all'occupazione locale", ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che "si tratta di una responsabilita' sociale che si e' diffusa tra i cittadini nel tempo della crisi con la crescita ai mercati contadini che in Italia che sono diventati non solo luogo di consumo ma anche momenti di educazione, socializzazione, cultura e solidarieta'". (AGI)