Torino - Un decalogo dell'alimentazione sana. Nasce a Torino e si chiama "Feeding you fair", cioe' "Nutrirvi in modo pulito": vi hanno aderito decine di ristoratori, gestori di bar e di negozi di alimentari attenti alla qualita' e sostenibilita' dei cibi. L'iniziativa e' partita dalla Citta' metropolitana di Torino con la collaborazione di Slow Food e dell'Asl Torino1, in occasione del Salone del Gusto e di Terra Madre 2016. Obiettivo del progetto e' rendere il cibo pulito e la salute alla portata di tutti. I locali che aderiscono al decalogo si impegnano a rispettare requisiti ambientali, sociali e e alimentari. Per quanto riguarda i requisiti ambientali, devono concorrere alla raccolta differenziata, utilizzare bicchieri, piatti e posate compostabili o lavabili, non utilizzare acqua in contenitori di plastica e servire la cosiddetta "acqua del sindaco" (esclusa l'acqua da asporto). Tre i requisiti sociali: evitare distinzioni di genere, razza o ceto sociale tra i clienti e i fornitori; aderire ad iniziative di riduzione degli sprechi alimentari volte a ridurre il volume dei prodotti da destinare alle discariche, mettendo a disposizione gli alimenti non consumati e ancora commestibili; rispettare gli abitanti del proprio quartiere e sollecitare i clienti a fare altrettanto. Per cio' che concerne i requisiti alimentari, i gestori dei locali si impegnano a: evitare cibi contenenti polifosfati aggiunti; evitare grassi idrogenati e oli tropicali; evitare cibi precotti; evitare formaggi fusi; utilizzare solo uova provenienti da allevamenti biologici o da galline allevate a terra; utilizzare almeno il 70% di pane fresco di giornata (cioe' non cotto a partire da prodotto surgelato), proveniente da forni locali o regionali o prodotto nei ristoranti; scegliere carni frollate per almeno 7 giorni; utilizzare nei bar succhi di frutta contenenti il 100% di frutta, senza zuccheri o conservanti aggiunti. A questi si aggiungono poi impegni facoltativi come l'utilizzo solo di frutta e verdura di stagione, che non ha subito trattamenti post raccolta e non e stata congelata o surgelata e l'utilizzo esclusivo di formaggi artigianali provenienti da piccoli produttori. (AGI)