Milano - Ci sono sempre le banche nel mirino della Borsa, che conclude in negativo la settimana sull'onda delle vendite che hanno affossato l'intero settore, nonostante l'esito positivo degli stress test. L'indice Ftse Mib termina con un ribasso dell'1,31%, a 16.626 punti, mentre l'All Share cede l'1,24%. Scambi non molto attivi, a 2,3 miliardi di euro di controvalore. Piazza Affari ha fatto corsa a sé rispetto ai principali mercati europei, tutti autori di migliori performance, che hanno sottolineato, Londra in testa, la mossa della Bank of England: taglio dei tassi e ripresa del programma di Quantitative easing per contrastare gli effetti negativi della Brexit. Il listino milanese deve invece contrastare la sfiducia e anche gli attacchi speculativi sui titoli bancari, a cui non è bastato sfoggiare in diversi casi buone semestrali e superare indenni gli stress test per evitare la bufera, che ha prodotto ribassi spesso superiori al 10%.
Le vendite hanno colpito anche Intesa (-3,55%) che ha aumentato gli utili e confermato i dividendi, potendosi vantare del titolo di istituto più solido d'Europa. Mediobanca perde l'1,76% pur segnando utili record nell'esercizio 2015-2016. Giù anche Unicredit (-10,72%) per cui sull'aumento degli utili fa premio lo spettro dell'aumento di capitale, e Bpm (-10,18%) nonostante i conti. In perdita invece a causa delle sofferenze Banco Popolare (-11,99%) e Ubi (-13,34%), mentre Monte Paschi (-17,29%) sarà costretta ad effettuare un altro aumento di capitale, dell'importo di 5 miliardi di euro. Settimana positiva per Campari (+4,39%) e Poste (+3,61%) dopo i conti del semestre, che spingono anche Ferrari (+4,97%). Fiat Chrysler (+5,64%) guadagna sulle voci di una possibile cessione di Magneti Marelli a Samsung, Bene Exor con un +1,41%. Altri rialzi selettivi per i titoli del lusso, con balzo di Yoox (+9,42%) dopo i dati, Luxottica sul +1,54% e Safilo +15,13%, premiata dagli analisti. Sottotono il comparto energia (Eni -1,97%, Snam -1,26% nella settimana in cui l'assemblea ha dato l'ok allo scorporo di Italgas), Tenaris +2,76% premiata dalle previsioni su una ripresa nel secondo semestre. Torna a salire Rcs (+6,62%) dopo aver smaltito gli effetti della conclusione dell'Opa, sia grazie ai conti tornati in utile nel secondo trimestre, sia con l'insediamento di Urbano Cairo al vertice del gruppo. Bene Stm (+1,99%), giù Finmeccanica (-5,29%). Cattolica Assicurazioni perde l'11,34% dopo l'annuncio del recesso dall'accordo di bancassurance con Popolare Vicenza, che ora potrà vendere liberamente la propria quota di azioni Cattolica. (AGI)