(AGI) - Roma, 13 giu. - Gli strumenti finanziari promossi dalla Ue nell'ambito della nuova programmazione dello Sviluppo rurale possono essere un'opportunita' di sostegno per le imprese agricole, ma necessitano di un'attuazione urgente e, soprattutto, devono essere affiancati da un rilancio piu' generalizzato delle politiche orientate ad agevolare l'accesso al credito. Lo ha affermato il coordinatore nazionale di Agrinsieme, Dino Scanavino, che oggi ha partecipato a Roma al seminario sugli "Strumenti finanziari FEASR per l'agricoltura e lo sviluppo rurale 2014-2020" organizzato da FiCompass EAFRD e BEI-Banca Europea degli Investimenti.
Finora infatti le possibilita' di finanziamento introdotte nella nuova programmazione sono rimaste sulla carta -ha detto Scanavino- Colpa dei ritardi accumulati nella riforma della Pac e, nello specifico, nei Psr, che soltanto in questi mesi hanno preso il via. Per questo ora serve un'accelerazione.
In questo senso -per il responsabile del coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari- cio' impone prima di tutto il superamento dei vincoli strutturali e organizzativi che caratterizzano la struttura produttiva agricola e che ne ostacolano l'accesso al credito. Si deve far fronte, quindi, alla necessita' di favorire tutte le forme di aggregazione ivi comprese quelle piu' "leggere" e funzionali.
D'altra parte -ha ricordato il coordinatore di Agrinsieme- nelle zone svantaggiate e rurali del Paese gli agricoltori non hanno spesso quella forza e quella dinamicita' per sfruttare le potenzialita' delle misure del secondo pilastro della Pac.
Altrettanto fondamentale e' la necessita' di affiancare agli interventi di rilancio delle politiche di accesso al credito la definizione di strumenti moderni ed efficaci per gestire la tensione dei mercati agricoli.
Insomma, serve uno sforzo aggiuntivo per introdurre gli adeguati aggiustamenti al sistema e, in quest'ottica, la revisione di medio termine della riforma della Pac rappresenta la chance da cogliere senza indugi. Non basta un semplice "lifting" dell'attuale quadro normativo -ha concluso Scanavino- ma e' necessario "riaprire" i regolamenti di base. E' questa la strada da seguire se si vogliono mettere le imprese nella condizione di accedere piu' agevolmente agli strumenti finanziari e, piu' in generale, per assicurare agli agricoltori, italiani ed europei, un futuro piu' stabile e certo.(AGI)
Bru