Roma - Attese tutt'altro che rosee per il prossimo ponte del due giugno. Sei italiani su dieci (65%) resteranno a casa, uno soltanto (10%) si concedera' una vacanza ed il resto al massimo organizzera' una gita fuori porta. Il 5 giugno, giornata dedicata alle elezioni amministrative in molti comuni italiani, inoltre, l'86% sara' nel comune di residenza e soltanto il 6% sara' ancora in vacanza. E' questo, in sintesi, il dato che emerge dall'indagine Swg-Confesercenti sui programmi turistici degli italiani in occasione del ponte per la Festa della Repubblica. Un risultato di poco inferiore a quello rilevato per le scorse festivita' pasquali, ultimo appuntamento vacanziero di primavera, in occasione del quale soltanto il 14% dichiaro' di aver pianificato un viaggio. Le elezioni amministrative, prima di tutto, ma anche gli strascichi della crisi economica ed una ripresa ancora lenta e difficoltosa, oltre alle previsioni metereologiche per quei giorni, frenano la spinta turistica che quest'anno, in termini assoluti, fara' mettere in viaggio 4,5 milioni di italiani, mentre 8 milioni andranno in gita, restando nei dintorni della loro citta', e 29 milioni rimarranno a casa. "Sara' un successo per la politica - sottolinea Claudio Albonetti, presidente di Assoturismo-Confesercenti - che dovrebbe registrare una partecipazione significativa nei seggi elettorali, segno di un riavvicinamento da parte dei cittadini, ma sara' un'altra occasione perduta per l'industria turistica. Un'occasione per rivitalizzare il turismo nazionale e risollevare economicamente le imprese, soprattutto piccole e medie, che gia' scontano gli effetti della crisi, di una pressione fiscale esagerata, di un difficile accesso al credito, di una pubblica amministrazione lenta e complicata e di elevati costi di gestione".
Al di la' del ritrovato interesse per la politica, comunque, il fattore economico continua a fare la sua parte ed a condizionare le scelte, anche in fatto di vacanze: tra coloro che si muoveranno, la maggior parte (63%) non spendera' piu' di 250 euro, mentre un 16% destinera' alle vacanze per il ponte dai 250 ai 400 euro e soltanto l'11% oltre questa cifra. Scelte al risparmio anche in fatto di destinazioni: l'88% scegliera' mete italiane, tra mare, citta' d'arte e localita' di montagna o campagna, mentre soltanto il 12% si rechera' all'estero. "Come cittadino - conclude Albonetti - mi piace constatare il riavvicinamento degli italiani alla politica e soprattutto alla gestione delle citta' in cui vivono. Come imprenditore e presidente di un'organizzazione che rappresenta imprese turistiche, penso che forse si sarebbe potuta trovare una data che non penalizzasse il settore. Un'altra indicazione al Governo per il futuro che va ad aggiungersi alla lunga lista di richieste da tempo in attesa di risposte". (AGI)