Roma - Il valore del lavoro deve essere al centro dell'azione del governo. E' la richiesta avanzata da Cgil, Cisl e Uil nella manifestazione per il Primo Maggio tenuta a Genova, "città multietica e multiculturale - spiega la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan - con una grande storia mercantile e industriale, la cartina di tornasole dello stato di salute del paese".
Nella Festa dei lavoratori, i leader sindacali ricordano i morti sul lavoro, ultimi quelli di Carrara, e chiedono tutele e sicurezza. Richiamano governo e imprenditori a rinnovare i contratti, per restituire dignità ai salari, invocano la riforma della legge Fornero, sostengono la necessità di investimenti per favorire l'occupazione giovanile. Per il segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo, il Paese non riparte "è fermo in stazione", ed il sindacato "della proposta" è pronto alla protesta "quando non c'è risposta"; "siamo disponibili a discutere anche in piedi col ministro Poletti - dice il leader Uil - ma non in ginocchio".
La segretaria generale della Cgil Susanna Camusso chiede intransigenza per le "intollerabili" morti sul lavoro, attacca la precarietà cresciuta con la diffusione dei voucher, annuncia battaglie per le pensioni. La segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, grida "basta con il fiscal compact e le politiche del rigore". "Noi - sottolinea Furlan - chiediamo una europa federale dei popoli e del lavoro che è alla base della convivenza sociale e civile. Il lavoro unisce e dà dignità alle persone. Valori che sono il fondamento della nostra Costituzione come ci ha ricordato oggi il Presidente della Repubblica Mattarella".
"Non ci interessano le buste arancioni - aggiunge - vogliamo tante buste paga pesanti. Vogliamo che si cambi la legge Fornero perché non si può stare su una impalcatura a 65-66 anni. Cambiando la legge Fornero si può dare speranza a tanti giovani senza lavoro, raccogliendo il messaggio di speranza di Papa Franesco. Ha ragione il presidente della Repubblica Mattarella: accettabile il livello di disoccupazione giovanile nel nostro paese. Creare il lavoro è un dovere costituzionale vivo ed attuale. Ecco perché non ci interessano gli slogan ma vogliamo proposte serie sulla riforma delle pensioni, sullo sviluppo, sulla politica industriale, sul Mezzogiorno". Furlan ricorda infine il nodo dei contratti scaduti: "Lo Stato è il peggior datore di lavoro con oltre 8 milioni di lavoratori pubblici e della scuola che aspettano il rinnovo del contratto. Ma ci sono anche i contratti dei metalmeccanici e della grande distribuzione, perché bisogna sostenere i settori del terziaro, dei servizi, del commercio. Queste - ha cncluso - sono le nostre priorità".
La pioggia fredda e battente ha bagnato il corteo nazionale del Primo maggio a Genova, partito alle 10.30 da Piazza Della Vittoria e giunto in piazza De Ferrari alle 11. A chiudere il serpentone del corteo dei sindacati, quello di Lotta Comunista, per la prima volta insieme dopo 30 anni. In Piazza si sono radunate oltre 5mila persone, moltissimi i cassa integrati, i precari, gli anziani. "Unità sindacale, contrattazione, occupazione e pensioni" le parole d'ordine dei comizi dei tre leader confederali, Camusso, Furlan e Barbagallo. Nessun momento di tensione durante la manifestazione, nonostante la presenza di una cinquantina di appartenenti ai Centri sociali e lavoratori non iscritti al sindacato che hanno lanciato alcuni petardi e acceso fumogeni poco prima dell'inizio dei comizi. Sul palco, dopo gli interventi dei delegati sindacali, quelli dei leader confederali che hanno chiesto unitariamente al governo di lasciar da parte gli slogan e rimettere al centro delle riforme il lavoro, in termini di sicurezza, occupazione e riforma del settore pensionistico. Dai sindacati anche un monito a governo e Ue sulle politiche migratorie: "L'Europa chiusa e dei fili spinati non è l'Europa che vogliamo" ha detto il segretario Cisl, Furlan. Camusso ha ricordato invece l'edizione 2015 del Primo maggio a Pozzallo, luogo simbolo per l'arrivo delle ondate migratorie. La manifestazione si è conclusa alle 13 senza incidenti. (AGI)