Francoforte - I risparmiatori tedeschi non devono preoccuparsi di eventuali perdite legate a tassi sui depositi negativi, in quanto, "cio' che conta e' quanto uno guadagna sugli interessi in termini reali, ovvero l'interesse meno l'inflazione". Il presidente della Bce, Mario Draghi, in un'intervista alla 'Bild' prova a rassicurare un'opinione pubblica, come quella teutonica, mai così ostile all'Eurotower. Tassi di interesse piu' elevati, spiega Draghi, non significherebbero necessariamente guadagni maggiori. Negli anni '90, per esempio, "abbiamo avuto spesso un tasso di inflazione ancora più alto e quindi si potevano comprare meno cose con il denaro ricevuto. Alzare i tassi oggi, prosegue il presidente della Bce, "sarebbe negativo per l'economia e scatenerebbe disoccupazione da deflazione e recessione".
L'intervista allo stesso quotidiano popolare che di recente aveva pubblicato attacchi violentissimi contro Draghi, accusato dai parlamentari della Csu di "minare la credibilità della Bce", segue un direttivo nel quale il presidente dell'istituto aveva rivendicato con forza l'indipendenza di Francoforte che "non lavora solo per la Germania" e "obbedisce alla legge e non ai politici". Giorni prima il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schauble, con una dichiarazione di inusitata asprezza, aveva accusato Draghi di essere "responsabile al 50%" del recente successo elettorale alle regionali del partito antieuro e anti-immigrazione Afd. I tassi sui depositi negativi introdotti dalla Bce vanno infatti a erodere l'intero modello di business delle 'sparkasse', le casse di risparmio tedesche che offrono rendimenti molto allettanti alla clientela, la quale e' a sua volta invitata a depositare il denaro in banca piuttosto che investirlo altrove. Ora i risparmiatori in Germania si starebbero concentrando sul piu' redditizio mercato immobiliare, causando un altrettanto indesiderato aumento dei prezzi delle case. (AGI)